Ernő Rubik inventò il Magic Cube, poi ribattezzato “Cubo di Rubik”, nel 1974. L’idea fu tanto semplice quanto geniale: un cubo fatto di cubetti più piccoli con facce di colore diverso, da riordinare per ottenere lo stesso colore in ciascuna faccia del cubo.
Commercializzato in varie versioni, dal 2x2x2 al 5x5x5, è al momento in assoluto il giocattolo più venduto della storia, poiché si stimano circa trecento milioni di pezzi venduti, compresi quelli che proprio cubi di Rubik "originali" non sono.
Sui metodi di risoluzione del “cubo”, sono nate vere e proprie scuole di pensiero, ciascuna dedita all’applicazione di un determinato algoritmo risolutivo.
Così come è nata una sorta di disciplina sportiva, lo speedcubing, che consiste nel risolvere nel minor tempo possibile il cubo di Rubik (e altri dei cosiddetti twisty puzzle); e questi eventi sono gestiti da una vera e propria federazione, la World Cube Association.
Se dunque la sfida in sé non è male, e di certo ciascuno di noi almeno una volta ha avuto per le mani un cubo del genere, di tenore diverso è l’impresa che hanno compiuto i canadesi dello studio Cube Works: un murale fatto di ben 85.794 cubi di Rubik messi uno accanto all’altro a formare una sorta di grande affresco dallo stile quasi “puntinista”.
La straordinaria opera, larga più di sessanta metri, e alta quasi quattro, è entrata di diritto nel novero dei Guinness World Record.
Del resto quelli di Cube Works non sono nuovi a realizzazioni di questo tipo, spaziando dai mattoncini LEGO, ai pastelli, e perfino alle opere fatte coi rocchetti.
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