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“Un Natale in giallo” – Gian Mauro Costa, Carlo Flamigni, Alicia Giménez-Bartlett, Marco Malvaldi, Ben Pastor, Santo Piazzese, Francesco Recami

Creato il 16 dicembre 2011 da Temperamente
“Un Natale in giallo” – Gian Mauro Costa, Carlo Flamigni, Alicia Giménez-Bartlett, Marco Malvaldi, Ben Pastor, Santo Piazzese, Francesco RecamiDi solito mi piacciono molto, i libri Sellerio. Amo il loro formato tascabile, la carta Roma, le copertine riconoscibili e serie, non urlate, discrete. Amo la scelta dei titoli e degli autori, lo spazio riservato ai gialli di nicchia, ai nomi meno noti, alle storie di qualità. Proprio per questo, ho acquistato Un Natale in giallo colma di buoni auspici: mi auguravo una lettura serena, piacevole e distensiva; inoltre, i sette autori, Gian Mauro Costa, Carlo Flamigni, Alicia Giménez-Bartlett, Marco Malvaldi, Ben Pastor, Santo Piazzese, Francesco Recami, mi piacciono – con sfumature che vanno dall’applauso entusiasta al mezzo sorriso – tutti. Purtroppo, le mie aspettative sono state deluse: il libro, che certo non è da buttar via, non è neanche un granché. Gli autori, tranne Costa e Piazzese che hanno dominato magistralmente lo spazio, sembrano genericamente a disagio: come costretti a tirar fuori un raccontino giallo (che poi, nella maggior parte dei casi, giallo non è) al solo scopo di inserirlo in questa raccolta. Sembra in panico, subito, Recami: e sì che è uno scrittore che amo, ma il giallo non è esattamente il suo genere, sebbene si ostini a scriverne; il suo racconto, proditoriamente inserito per primo, gira intorno al cortile della casa di ringhiera senza approdare a nulla. Alicia Giménez-Bartlett, dal canto suo, sembra troppo impegnata a spiegare chi siano Petra e Fermín e quanto odino il Natale per ipotizzare di imbastire una trama. Piazzese, tornato in libreria dopo anni di silenzio, invece, tira fuori un piccolo gioiello: un racconto equilibrato e strutturato e un protagonista che, dall’ultima ‘comparsa’, sembra maturato. Anche Costa se la cava egregiamente: il suo Enzo Baiamonte, malinconico e complesso, giganteggia per ironia e spessore sugli altri personaggi. Malvaldi sembra rifugiarsi nel dialetto e nelle solite ciance dei vecchietti del BarLume per pura mancanza di idee, e tira fuori uno svarione clamoroso proprio sulle sue amate carte da gioco. Flamigni propone una storiella priva di consistenza, quella di Pastor è monocorde e grigia, magmatica, insapore. L’impressione generale di escamotage commerciale non contribuisce a far amare il libro: se non fosse per Costa e Piazzese, sarebbe stata una vera delusione. Maria Di Piazza
Un Natale in giallo, Sellerio, 2011, pp. 336, euro 14.

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