A Natale pochi regali da Nintendo sulla Virtual Console, ma tutti buoni
Una regola quasi ferrea del mondo dei videogiochi è che le uscite aumentano considerevolmente durante il periodo natalizio. Molto difficile trovare eccezioni, ma Nintendo non fa altro che sorprenderci, e così negli ultimi due mesi la Virtual Console ha subìto un vertiginoso calo di pubblicazioni, con soli cinque titoli in ben due mesi. Sarebbero pochi in generale, ma il tutto appare ancor più strano considerando che stiamo parlando, come detto prima, di novembre e dicembre. Nel 2013 abbiamo spesso scritto che la gestione della Virtual Console Wii U ci è apparsa alquanto caotica, priva di un chiaro piano d'azione - l'esatto contrario di quella per Wii - e questa chiusura coi fuochi d'artificio non fa che confermarcelo. Fortunatamente tra quei cinque giochi ci sono Super Mario Bros. 3 e The Legend of Zelda: A Link to the Past, quindi possiamo lamentarci a pancia piena. Sul fronte Nintendo Network da segnalare un'importante novità, in ritardo come al solito, ma che è comunque arrivata: l'integrazione degli account Wii U e Nintendo 3DS, con l'introduzione, su quest'ultima piattaforma, anche del Miiverse. Non ci sono al momento altri sviluppi degni di nota, e difficilmente in futuro vedremo degli acquisti totalmente slegati dalla piattaforma, tuttavia - male che vada - sarà almeno più facile trasferire la propria collezione da una console all'altra.
Super Mario Bros 3 (NES)
Super Mario Bros. 3, diretto a fine anni '80 da Miyamoto e Tezuka, è probabilmente il miglior platform 2D mai creato. Per superarlo, o quantomeno raggiungere la sua qualità, in seguito si è dovuto ibridare il genere, ad esempio virandolo verso l'esplorazione (Super Mario World) o puntando su altre componenti (Yoshi's Island). Ma, come puro gioco di piattaforme, il terzo episodio della saga rimane tuttora insuperato: offre un level design praticamente perfetto, un bilanciamento estremo in ogni sua componente, dei "mondi" mai così distinguibili e allo stesso tempo originali - non solo ha gettato lo standard con erba-deserto-neve, ma ne ha anche proposti alcuni memorabili, come quello delle tubature e dei giganti.
Il primo a proporre una mappa per dare coesione agli stage, il primo con (tanti) power-up da utilizzare a piacimento, il Mario bidimensionale, Yoshi's Island escluso, con lo stile grafico più interessante e deciso ("texture" triangolari, buio a fine schermata e via dicendo). È stato per lungo tempo il gioco senza bundle più venduto del mondo - e in proporzione alla grandezza del mercato probabilmente lo è ancora - ha segnato una generazione ed è sicuramente sul podio dei più valenti - tecnicamente - giochi per NES. Di solito vi consigliamo di comprare queste opere se non le avete mai provate, in questo caso vi diciamo di ricomprarlo anche se non avete una console per poterlo avviare a piacimento. Almeno potrete capire l'abisso che tuttora separa una meraviglia del genere dai recenti New Super Mario Bros.Voto: 9,5/10 Super Mario Bros. 3 - Trailer della versione Wii U
Mega Man X2 (SNES)
Come ripetuto in varie occasioni, se in generale langue la partecipazione alla Virtual Console da parte di compagnie non Nintendo, una notevole eccezione è costituita da Capcom, che impazza sia su NES che SNES con pubblicazioni a raffica. Dopo il primo episodio della serie aggiunto pochi mesi fa, ecco in arrivo Mega Man X2, che per non smentire le passate tradizioni ricalca in tutto e per tutto il predecessore, perseverando nel "more of the same" che tanto ha danneggiato il Blue Bomber.
Il look è quello tipico della saga "X", leggermente più adulto e accattivante rispetto alla serie originale, ma anche più evidentemente orientale. Pur riproponendo la formula classica, ci sono alcune novità per rinfrescarla un po': dei boss facoltativi all'interno degli stage, così come varie abilità da raccogliere, per una volta slegate all'uccisione del nemico di fine livello. Oltre a questo da segnalare, rispetto al predecessore, un focus maggiore sulla componente platform: una mossa atta a mischiare le carte in tavola, non necessariamente una miglioria. I controlli di Mega Man sono perfetti per l'ibridazione platform/shooter, e quando una delle due prende il sopravvento possono insorgere diversi limiti, nel caso specifico di X2 riguardanti il ritmo dell'azione. In ogni caso, si tratta comunque di un buon gioco.Voto: 7/10 Mega Man X2 - Il video della versione Wii U
Brawl Brothers (SNES)
Tra la fine degli anni '80 e l'inizio dei '90 i picchiaduro a scorrimento spopolavano: se non erano il genere più diffuso, comunque ci andavano vicino, sparsi sia in sala che sulle console. Tutto questo successo, com'è naturale, portò alla nascita di una costellazione di produzioni di bassa qualità attorno alle due-tre stelle dell'epoca, costellazione spesso allargata proprio da Jaleco.
Brawl Brothers sulla carta ha tutte le feature necessarie per essere un grande picchiaduro a scorrimento - multiplayer, cinque personaggi, vari tipi di attacco - eppure non ci va nemmeno vicino: colpa del sistema di controllo, poco preciso, e anche delle interazioni tra personaggi, spesso confuse. Basterebbero questi due elementi mediocri, in un qualsiasi gioco action, a condannare l'intera produzione: noi ci aggiungiamo anche un banale stile grafico e un'altrettanto anonima caratterizzazione dei personaggi. Ci sono due o tre spunti interessanti - le onomatopee dopo ogni colpo, la modalità "furia" (berserk?) dei protagonisti, gli oggetti trasportabili - ma non bastano a salvare il gioco dalla mediocrità. Scartabile.Voto: 5/10 Brawl Brothers - Trailer della versione Wii U
Uncharted Waters: New Horizons (SNES)
Uscito nel 1994, questo secondo episodio della serie Uncharted Waters è davvero un gioco bello, profondo e complesso come raramente se ne trovano ora. Si tratta di un jRPG molto strategico, o di uno strategico con dei personaggi molto ben delineati: fate voi, le due componenti sono miscelate egregiamente. I protagonisti tra cui scegliere sono sei, ognuno con la sua storia, ma tutti condividono la navigazione come base della propria esistenza:
potrete scegliere se arricchirvi lecitamente scambiando merci, oppure combattendo o addirittura aiutando i pirati. La libertà concessa è assoluta, anche nell'affrontare gli scontri, questi ultimi in linea coi classici giochi di ruolo giapponesi. Si tratta di un gran bel titolo, che però sacrifica l'immediatezza sull'altare della complessità: è ostico e schematico in ogni sua parte, dall'esplorazione alla navigazione, passando per i combattimenti. Graficamente non era una perla quando è uscito, e adesso ha davvero poco da dire: non è fastidioso da vedere, ma oltre a questo si può lodare poco altro. Un'ulteriore complicazione potrebbe essere costituita dalla lingua, in caso non sappiate l'inglese: senza leggere, semplicemente, qui non si gioca.Voto: 7/10 Uncharted Waters: New Horizons - Trailer della versione Wii U
The Legend of Zelda: A Link to the Past (SNES)
Molti giocatori attualmente sono incuriositi dal capostipite della serie, perché viene spesso citato sia dai fan che da Aonuma come fonte d'ispirazione per il prossimo Zelda, per rendere meno lineare la saga e, allo stesso, riportarla alle origini. Ma se c'è voglia di cambiare è perché qualcun altro ha implementato uno standard, e questo qualcun altro è proprio A Link to the Past, lo Zelda per SNES. È il gioco che ha partorito la classica formula sentiero-città-dungeon, non per questo rinunciando all'esplorazione, un concetto che sarebbe stato sublimato poi da Ocarina of Time in tre dimensioni.
Come nel caso di Super Mario Bros. 3, trattato poco sopra, anche per questo gioco potremmo dire che, sia come Zelda che come action-RPG bidimensionale, rimane tuttora l'apice del genere. Complesso e bilanciato con cura certosina, con una mappa unitaria e un mondo intrigante e ricco (per l'epoca) di PNG, potrebbe apparire superato solo alle persone convinte che la natura più pura di Zelda si riveli solo con le tre dimensioni. Pensiero condivisibile, ma se come colpa si può imputare al recente A Link Between Worlds, non si può fare altrettanto col suo antenato: all'inizio degli anni '90, anche tecnicamente, A Link to the Past era il massimo che si potesse avere da un gioco del genere. Proprio l'episodio per Nintendo 3DS è un ulteriore incentivo a (ri)giocarlo di questi tempi, dato che oltre alla mappa ne condivide la scissione dimensionale, altra costante "zeldiana" nata qui. Pietra miliare.Voto: 9/10 The Legend of Zelda: A Link to the Past - Il trailer della versione Wii U