Dalle ceneri di Titan Quest nasce il nuovo progetto degli ex-Iron Lore, un oscuro action RPG molto promettente
Il genere dei giochi di ruolo action dopo un periodo di magra sta finalmente tornando in voga. Possiamo citare i soliti noti come Diablo III o Torchlight 2, ma nel sottobosco indie fanno capolino altre perle come il recentissimo The Incredible Adventures of Van Helsing o il promettente Divinity Original Sins dei Larian Studios. Arthur Bruno è al lavoro su un progetto altrettanto interessante, chiamato Grim Dawn, nato dalle ceneri di Titan Quest e del suo mai rilasciato seguito. Il titolo è in via di sviluppo sin dal 2010, disperatamente alla ricerca di fondi e di un publisher, ma fortunatamente nel frattempo Kickstarter è divenuto una realtà fertile e sorprendentemente efficace, grazie alla quale anche Arthur Bruno ed i suoi Crate Entertainment sono riusciti a raccogliere fondi a sufficienza per dormire sonni più tranquilli e dare corpo alla propria creatura. Con una data di rilascia genericamente fissata ad agosto, Grim Dawn è ora in fase alpha, che abbiamo avuto il piacere di provare in anteprima. Grim Dawn - Gameplay del soldato
Un mondo oscuro e deprimente
Il mondo immaginato da Crate Entertainment vede gli esseri umani portati sull'orlo dell'estinzione, costretti a vivere tra le macerie di quelle che una volta erano città ricche e prospere. Le orde di creature provenienti da una realtà parallela hanno devastato ogni cosa, ma noi siamo una razza piena di risorse, ed infatti la nostra avventura comincia proprio agli albori di una rivolta, che punta a riprendere possesso delle terre invase da non-morti e aberrazioni varie. Avviata una nuova partita si comincia con la creazione del proprio alter ego, potendo scegliere unicamente sesso e nome, mentre la classe di appartenenza verrà selezionata al passaggio del primo livello di crescita. Entrati in gioco, con la visuale saldamente fissata in prospettiva isometrica, ci siamo svegliati in un piccolo insediamento, dove pare fossimo stati condannati a morte dalla possessione di uno spirito maligno. Siamo però miracolosamente sopravvissuti ed il generale a capo della comunità vuole vederci. Ci assegna così il primo compito, una classica quest che ci porta ad esplorare le profondità di una caverna, non troppo distante dal cancello che protegge il villaggio. Sulla strada troviamo ad accoglierci orde di zombie che facciamo letteralmente a pezzi con una spada trovata in una cassa. L'impianto di gioco non riserva, almeno inizialmente, particolari sorprese col sistema di controllo in stile Diablo interamente basato sul mouse, grazie al quale possiamo cliccare per muoverci o per interagire con gli oggetti e ovviamente per attaccare. Da notare la particolarità delle ambientazioni, che non fanno distinzione tra zone all'aperto e al chiuso, permettendo di entrare nelle case abbandonate mentre le pareti diventano trasparenti per lasciare libera la visuale. Potrebbe apparire come un dettaglio da poco, ma in realtà spostare i combattimenti da un luogo all'altro senza soluzione di continuità può rappresentare una grossa differenza in base alla classe scelta, aprendo ad opportunità tattiche interessanti. Al momento sono state annunciate tre classi diverse, quali Soldato, Occultista e Demolitore, mentre in totale dovrebbero arrivare a cinque. Le caratteristiche sono abbastanza tipiche, col primo che favorisce scontri ravvicinati, contando principalmente sulla forza bruta e la resistenza fisica, mentre il secondo fa le veci del mago, capace di evocare creature che lo assistano in combattimento e di infettare i nemici con magie degenerative. Infine l'ultimo ricopre il ruolo di classe per gli attacchi dalla distanza e ad area, grazie alla capacità di utilizzare armi da fuoco piuttosto che balestre ed esplosivi assortiti. Per questa anteprima ci siamo cimentati con l'Occultista, le cui prime abilità permettono di richiamare un corvo, compagno di viaggio utile sia per infliggere danni ulteriori ai nemici che per fornici cure e supporto di vario tipo, piuttosto che lanciare occhi malefici per infliggere danni ed avvelenare le nostre vittime. Il menu di skill è comunque piuttosto ricco e va espandendosi ad ogni passaggio di livello grazie ai punti che ci vengono messi a disposizione. Questi possono essere spesi per far crescere la nostra classe di appartenenza piuttosto che per apprendere nuove abilità, a loro volta potenziabili ed espandibili con caratteristiche accessorie.
Massacro di non-morti
Da quanto provato il gameplay non riserva particolari sorprese, proponendo i soliti NPC che ci chiedono i favori più disparati, inviandoci in terre infestate da mostri per cercare oggetti piuttosto che per eliminare un certo numero di nemici. Grim Dawn appare come un prodotto già da ora ben concepito, comunque, grazie all'atmosfera pesante e oscura, sangue che scorre a fiumi e pezzi delle nostre vittime che volano per tutto lo schermo. Cliccare sugli abomini che tenteranno si sbarrarci la strada significa smembramenti messi in scena da un sistema di rag-doll che sa dare diverse soddisfazioni al giocatore. Il titolo Crate Entertainment dovrebbe inoltre garantire dettagli interessanti come elementi dello scenario distruttibili e soprattutto un fattore di casualità legato non solo al respawn dei nemici ma anche alla struttura degli ambienti stessi. Le mappe infatti si popoleranno di oggetti differenti, costringendo il giocatore a modificare il percorso precedentemente memorizzato. Gli sviluppatori stanno lavorando affinché vi siano persino personaggi non giocanti e relative quest generati in modo casuale, al fine di offrire un'esperienza fresca ed imprevedibile. Arthur Bruno ed il suo team stanno anche sperimentando con alcune caratteristiche, come il livello dei nemici dinamico, ovvero che sale insieme a quello del giocatore, anche se il feedback della community è abbastanza diviso su questa questione. Grim Dawn è comunque un titolo sviluppato per un'utenza hardcore, ed il livello di difficoltà tarato verso l'alto lo testimonia efficacemente. In questa fase il titolo ha ancora diversi elementi da calibrare, come il quantitativo risicato di pozioni che è possibile rinvenire per i livelli ed il loro costo un po' esagerato, almeno per le prime fasi di gioco. Sopperisce in parte a questa caratteristica la capacità rigenerativa dei personaggi, che permette loro di recuperare la barra della vita in pochi istanti allontanandosi dal campo di battaglia. Già dal settimo livello, comunque, le orde di nemici si fanno consistenti e riuscire ad avere la meglio non sarà un'impresa per tutti. Inoltre è già stato implementato un livello di difficoltà hardcore per questo tipo di utenti, a testimoniare ancora una volta le intenzioni di Create Entertainment. L'interfaccia appare sufficientemente semplice da utilizzare, mentre l'inventario propone la tipica struttura a riquadri, con gli oggetti che riempiono più o meno spazio in base alla tipologia.
Il gemello cattivo di Titan Quest
Nonostante sia ancora in pieno sviluppo, Grim Dawn mette in mostra un comparto estetico di tutto rispetto, realizzato grazie ad una versione potenziata del motore grafico di Titan Quest. Lo stile però non potrebbe essere più diverso, completamente votato ad atmosfere oscure ed opprimenti, come la prigione diroccata divenuta parte integrante del villaggio visitato ad inizio avventura. La direzione artistica ci ha decisamente convinti, caratterizzando anche mostri e l'equipaggiamento, lontano anni luce da scintillanti armature e spade magiche. Un plauso infine alla colonna sonora, davvero accattivante e ben realizzata, mentre il motore di gioco necessita senza dubbio di ulteriori ottimizzazioni visti i diversi rallentamenti che abbiamo riscontrato durante la nostra prova. Se Create Entertainment riuscirà a mantenere il ritmo dei lavori, tra pochi mesi ci troveremo per le mani un ARPG che difficilmente deluderà gli appassionati, restate con noi per prossimi aggiornamenti e la recensione completa.