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Un obolo per salire sulla Nave dei Folli

Creato il 28 novembre 2011 da Mcnab75
Un obolo per salire sulla Nave dei Folli
Dopo il release di Zombie Toast, poco più che un divertissement per i miei lettori più duri e puri, dedicherò questi giorni alla conclusione del primo editing de La nave dei folli, seguito della novel Il treno di Moebius. Dovrebbe uscire per Natale o poco dopo, dipende dai vari processi di postproduzione che innescherò da qui a breve.
Inizialmente pensavo a La nave come al mio terzo ebook non gratuito. Una novel di media lunghezza (120 pagine circa) al consueto prezzo di 0.99 euro. Agli occhi delle persone di buon senso pare una proposta onesta. Poi però ci sono dei fattori che mi hanno fatto cambiare idea.
Nonostante la diffusione sempre più capillare degli ereader e l'aumento spropositato dei download riguardanti gli ebook gratuiti (o piratati), il pubblico italiano fa ancora una fatica boia a scucire un euro per comperare un prodotto digitale. Problema non solo mio, a quanto pare, bensì di un po' tutto il settore. I motivi della difficoltà a ingranare sono, a mio parere, molteplici.
Il più banale: gli italiani continuano a non leggere. Non a caso anche i libri cartacei vendono sempre meno. Anzi, se dovessi azzardare una stima, direi che i piccoli e i piccolissimi editori arriveranno presto a vendere ancor meno degli autoprodotti con un certo seguito. Il che è tutto fuorché una cosa di cui giubilare, ma è così.
Secondo fattore: la brutta, bruttissima abitudine tutta italiana di accalappiarsi di frodo tutto ciò che invece andrebbe pagato. Dai film (ok, lo faccio anch'io), agli mp3, agli ebook. Se ci può essere un minore concorso di colpa nel guardarsi in streaming l'ennesimo capitolo di Harry Potter, che senso ha piratare un ebook da 1 euro, andando a colpire uno scrittore che col suo libro arriverebbe comunque a pagarsi un paio di cene con gli amici? Idem con le canzoni: che c'è di bello nel procurarsi illegalmente un EP che viene venduto su iTunes al non proibitivo prezzo di 5 euro? Secondo me, più che di tirchieria, si tratta di una pessima usanza, oramai radicata in moltissimi internauti, specialmente (ahimé) in quelli più giovani.
Terzo fattore: la non trascurabile fatica di dover digitare il numero della Carta di Credito, della Postepay o del Paypal nell'apposito spazio per effettuare l'esoso acquisto. Ebbene sì, più passa il tempo più mi convinco che la pigrizia sia uno degli elementi che più incidono al rallentamento del mercato digitale italiano. Può sembrare assurdo ma non lo è: leggo sempre più spesso interventi di persone che affrontano il compito di dover ricaricare la Postepay come una delle fatiche di Ercole.
Un obolo per salire sulla Nave dei Folli
Non ho cure particolari da suggerire, non sono un guru né voglio pontificare. Quel che posso fare è correre ai ripari per quel che riguarda la mia fase produttivo-creativa.
La nave dei folli verrà dunque messo in release gratuito, ma chiederò, a chi lo vorrà dare, di versare un obolo di un euro tramite l'apposita applicazione Paypal, tra l'altro già presente da tempo nel mio blog (menù a destra). Una sorta di soddisfatti o rimborsati: chiunque potrà leggere la novel ma soltanto chi si riterrà davvero soddisfatto deciderà o meno se ricompensarmi con una piccolissima offerta. Lasciando ovviamente buona parte delle sorti di tale operazioni al rapporto di stima e fiducia tra me e i miei lettori.
Sistema che tra l'altro all'estero fa faville da anni, non è che m'inventi nulla di che.
Insomma: la scrittura paragonata all'elemosina degli zingari che suonano O mia bella madunina in metropolitana, ma anche alle offerte da supermercato hard discount.
In fondo ci sta.

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