Gli oceani di tutto il mondo sono sempre più pieni di rifiuti di plastica. Uno studio recente ha stimato che il quantitativo di rifiuti presenti si aggira sui 5.250 miliardi di pezzi di plastica, per un peso complessivo di 269.000 tonnellate, un danno per l’ambiente e per gli animali che ci vivono.
Lo studio è stato realizzato dai ricercatori, che hanno lavorato per l’organizzazione no profit 5 Gyres, ed è stato pubblicato sulla rivista PLOS ONE. Gli scienziati hanno raccolto plastica in mare in varie parti del mondo e attraverso un modello computerizzato ne hanno stimato la quantità totale.
Pur essendo un’enorme quantità di detriti, solo un centesimo di questa massa, inferiore a quanto ci si aspettasse, è costituita da particelle grandi come granelli di sabbia.
Questi piccoli frammenti di plastica sono stati al centro di molti dibattiti ultimamente, in quanto possono essere ingeriti dagli animali causandone la morte.
Già in precedenza si era stimata la quantità di rifiuti presente in mare e il risultato attuale è piuttosto pesante come quello di un articolo pubblicato nel giugno scorso su Proceedings of the National Academy of Sciences, che ne aveva rilevato 35.000 tonnellate rispetto ai milioni di tonnellate che ci si aspettava.
Una volta in mare la plastica subisce dei deterioramenti dovuti all’azione del sole, delle onde e del vento che la riducono in frammenti. Non si conosce ancora dove questi frammenti poi finiscano.
Gli studiosi di 5 Gyres hanno ipotizzato che la plastica potrebbe essere portata a riva o finire per affondare nelle profondità oceaniche più in fretta del previsto.
I ricercatori hanno scoperto inoltre che la quantità di plastica è simile nell’emisfero settentrionale e in quello meridionale, nonostante “la quantità immessa in quello settentrionale sia maggiore”, recita lo studio. Questo fa supporre che la plastica si sposti più rapidamente di quanto ci si aspettasse.
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