
di Giorgio Valdès
Presumo che il “coccio di Sardara”, che non conoscevo, sia stato ritrovato in prossimità del luogo di rinvenimento del vaso di S.Anastasia, con il quale ha evidenti analogie, quanto meno per la comune presenza dei “cerchielli concentrici” e della linea ondulata o “greca”, che dir si voglia.Dando un rapido sguardo alla figura, presumo femminile, che appare sulla sinistra del coccio, mi ha colpito, da profano, la presenza di un cerchiello più grande degli altri in corrispondenza di quello che, essendo apparentemente posizionato tra le gambe della stessa figura, potrebbe ragionevolmente rappresentare l’utero.Ma se esiste un’analogia tra il coccio ed il vaso di Sardara, è forse più conveniente cercare innanzitutto di comprendere il significato delle raffigurazioni riportate sulla superficie del vaso, quanto meno perchè che si tratta di un oggetto intatto e “leggibile”.
