Un paio di spunti sulle elezioni

Creato il 17 maggio 2011 da Fabio1983
A dire il vero non è che abbia molto da aggiungere rispetto a quanto scritto e sottolineato su T-Mag ieri alla chiusura della maratona elettorale. Quella del Pd – fatta eccezione Milano, dove ha ottenuto un buon risultato – è una vittoria di Pirro. Il pasticciaccio di Napoli è brutto brutto e il partito di Bersani ha in dote questa strana capacità di festeggiare costantemente successi a metà. La sconfitta più grande, però, appartiene al Cav. Ma ancora più grande è quella del Terzo Polo. Procedo con ordine. Negli ultimi giorni della campagna elettorale è stato piuttosto enfatizzato il concetto di referendum sul premier ed è stato lo stesso Berlusconi a favorire un dibattito simile. Qualcuno lo ha malconsigliato perché, al di là delle consuete chiacchiere sulla fine del berlusconismo, buttarla troppo sul personale, specie in caso di voto amministrativo, è sempre un rischio azzardato. Se era un referendum, Berlusconi allora lo ha fallito miseramente. Il Terzo Polo, invece, ha dimostrato la sua più totale inconsistenza, almeno al momento, dettata da alleanze confuse, esperimenti e laboratori vari poco omogenei e soprattutto a causa di risultati resi ancor più deludenti al confronto delle percentuali ottenute dal Movimento 5 Stelle dei grillini (a Bologna in particolare). Torno un momento su Milano. Contrariamente a quanto avevo sostenuto, i temi che hanno sempre fatto breccia nel feudo del berlusconismo stavolta non hanno trainato l’elettorato. Di fatto è come se la Moratti avesse già perso (nessuno ci credeva alla vigilia, sondaggisti compresi) e ben le sta dopo lo sgangherato attacco a Pisapia della scorsa settimana. Io resto dell’ipotesi, tuttavia, che le polemiche Moratti-Pisapia hanno spostato pochi voti e proprio qui sta il punto. Colpa del voltafaccia della Lega che non ha mai troppo digerito il sindaco uscente o c’è stato dell’altro? Ultima previsione, poi si vedrà: da qui al ballottaggio saranno 15 giorni di tregua elettorale in seno alla maggioranza. Dopodiché aspettiamoci di tutto, anche che Bossi decida di aprire la crisi.

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