L’imbianchino che sta pittando l’esterno di casa è laureato in restauro e conservazione dei beni culturali.
Siccome non riesce a trovare lavoro, salvo brevi incarichi saltuari (suppongo peraltro mal pagati, con la solfa del fare esperienza), si arrangia così. A volte fa il manovale, a volte fa l’imbianchino.
Non che ci sia qualcosa di male, è che un paese come l’Italia non dovrebbe proprio averceli dei restauratori disoccupati. Io comprendo i motivi della moltitudine di psicologi, avvocati, filosofi senza lavoro, ma i restauratori no. Ci sono migliaia di beni storici e artistici che cadono a pezzi e uno che fa quello per mestiere non trova lavoro perchè a nessuno frega nulla di quei beni storici e artistici.
Io propongo di venderli all’estero. Si prendono i luoghi del cuore del FAI, si mettono all’asta per SOLI compratori stranieri e ci pensano loro. E i ricavi conseguenti poi se li tengono loro, ovviamente. Mi sembra la soluzione migliore. Tipo, tra i luoghi del cuore del FAI, al primo posto della classifica ci sono gli eremi dell’abbazia di Santa Maria di Pulsano: appaltiamoli al Giappone. In una settimana il recupero lo concludono, fanno poi pagare 5€ a chi li vuole vedere, concedo pure di piantare la bandierina con il sol levante, come se fossero approdati sulla luna.

