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Un pò di Benzina dal Sole.

Creato il 22 febbraio 2011 da Daniele7
Un pò di Benzina dal Sole.

Sole

Ad Albuquerque, New Mexico, in una sede della Sandia National Laboratories, laboratorio di ricerca del Department of Energy statunitense, un gruppo di ingegneri  lavora per sviluppare un sistema che permette di utilizzare il calore del sole per produrre benzina.

Studi di questo genere, finalizzati alla conversione del calore in combustibile, indipendentemente dalla fonte, non sono nuovi e, nel corso degli anni, hanno avuto diverse spinte; in alcuni casi l’eccessiva dipendenza dal petrolio del Medio Oriente, in altri la preoccupazione per i cambiamenti climatici, cosi i primi tentativi  iniziarono negli  anni ‘70 in Europa e USA, e continuarono in Svizzera e Germania negli anni ‘90.

Nel sistema che gli scienziati sperimentano alla Sandia, la luce del sole passa da un eliostato, uno enorme specchio che segue il sole, ad un disco parabolico, concentratore solare, che la trasmette ad un piccolo reattore chimico. Il calore e un catalizzatore di ossido di ferro convertono acqua e anidride carbonica contenute nel reattore chimico, in idrogeno gassoso e monossido di carbonio utilizzati poi per produrre benzina.

I combustibili cosi prodotti  sono chiamati combustibili solari termochimici e potrebbero essere una valida alternativa alla benzina prodotta dal petrolio se fossero competitivi sul mercato, ma per ora la nuova tecnologia è troppo costosa.

Produrre in questo modo combustibili ha molti vantaggi:oltre a diminuire la dipendenza dai combustibili fossili, presenta un basso impatto sui territori agricoli e naturali, infatti un  impianto per combustibile solare occupa solo pochi chilometri quadrati di superficie, mentre la produzione di bioetanolo, biocarburante di maggior interesse, può richiedere anche centinai di milioni di ettari di terra.

Per gli USA affidarsi  a tecnologie di questo tipo gioverebbe alla sicurezza energetica, considerato che il 60% del petrolio dipende dalle importazioni per cui il sistema dei trasporti si regge su un delicato equilibrio geopolitico; per questa ragione negli USA la ricerca  in questo settore è molto attiva nonostante ultimamente i finanziamenti siano diminuiti.

Un altro vantaggio è che i paesi potranno continuare a utilizzare le infrastrutture predisposte per l’uso della benzina.

Questa tecnologia si aggiunge ad altri metodi alternativi per la produzione di idrocarburi ricchi di energia nella strada da percorrere verso al sostituzione dei combustibili fossili.

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