Un po’ di dieta

Creato il 08 gennaio 2015 da Marga

No, non aspettatevi da me consigli su diete miracolose per “rimettervi in sesto dopo gli stravizi delle feste”. Per quelli accendete la tv su un qualsiasi canale;   io liquido l’argomento con un secco “mangiate poco e correte molto” e  chiudo la questione .

Devo dire però, che trovo  l’argomento “cibo”, quando  trattato da un punto di vista scientifico, molto, molto interessante e  non mi lascio certo  sfuggire  i libri di Bressanini o quelli di Hervé This ! Ultimamente,  poi,   ho seguito con grande piacere la mostra “Food” in corso proprio in questi giorni a Milano e la consiglio di cuore a tutti voi.

Eppure, oggi,  non è di questo che  voglio parlare. Il punto di partenza ( e di arrivo!)  è l’articolo di Luigi Campanella letto  su il blog della SCI, titolo: ” Non sono vegano”.

Titolo bizzarro, dietro il quale si potrebbero celare mille e uno significati.

Un  mettere le mani avanti : non sono vegano ma …

Un’ affermazione che non ammette repliche : ora vi dico perchè non sono vegano.

Un rimpianto: purtroppo non sono vegano.

In realtà nascoste dietro a quel titolo ci sono 9.000.000.000 di bocche pronte a chiedere cibo a gran voce  tra poche decine di anni. E noi abbiamo un piano?

Poichè sono donna di grande ottimismo credo che no, non ci siano piani, ma amo pensare che ci sia  almeno qualcuno, tra quelli che hanno in mano la sorte del mondo e dei loro abitanti, che  stia riflettendo sulla cosa.

Il problema è sicuramente complesso, un motivo in più per ragionare su dati, grafici e statistiche, ( che non mancano!)  confrontando, per esempio, l’ impatto ambientale  derivante dalle proprie abitudini alimentare con quello provocato da diete vegetariane o vegane. E proprio questo fa  l’articolo di Campanella in modo obiettivo; ecco quindi il significato di  quel “non sono vegano” ! Il titolo è a garanzia  che l’analisi proposta non è di parte, ma il risultato di una  lettura, la più obiettiva possibile,  dei dati. (Leggete l’articolo).

Le slide che seguono mostrano i “numeri” presentati in quell’ articolo: fanno sicuramente riflettere non vi pare?

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