Di solito i bilanci caratterizzano la parte finale di un anno, ma un po’ di numeri possono rivelarsi utili per ogni progetto. Secondo i dati pubblicati dall’Istat il 15 gennaio di quest’anno, come abbiamo avuto modo di commentare indirettamente attraverso la lettera aperta a Mario Desiati, sembrerebbe che meno persone abbiano letto almeno un libro nei 12 mesi precedenti all’intervista. La percentuale di lettori è scesa dal 43% al 41,4%. Le donne restano sempre la “categoria” più sensibile alla lettura (48% dei lettori, contro il 34,5% degli uomini. Insomma, il sesso forte, nella cultura, s’indebolisce un po’).
Con piacere scopriamo che fra gli 11 e i 19 anni più della metà degli italiani leggono. Pertanto, le scuole e tutte le associazioni ludico-ricreative finanzino, scelgano e propongano progetti di lettura per ragazzi e adolescenti, in maniera da affinare o far emergere le sensibilità individuali, così da sviluppare, proprio in questa fase di crescita, un pensiero più autonomo, libero e critico (nel senso più costruttivo del termine, in modo da evitare paranoie tipiche degli adolescenti e incrementare i suggerimenti più ardimentosi che possono scaturire appunto da quell’età). Si riscontra infatti una netta ripresa per l’editoria dei ragazzi (18,6% in più di titoli pubblicati rispetto al 2012, oltre la produzione scolastica).
Ovviamente ad influire sul destino di amante o repulsore dei libri influisce il contesto familiare. Infatti, laddove entrambi i genitori leggono, ben il 66,9% dei ragazzi seguono le orme tracciate da loro. Per fortuna, c’è chi sa inseguire anche la propria strada, indipendentemente dalle scelte pregresse, e anche il 32,7% di coloro che non hanno esempi di genitori lettori intraprendono l’avventura appassionante e mai scontata della lettura.
Chi legge un libro al mese continua a rappresentare una scarsa minoranza: solo il 14,3% della popolazione dell’intero stivale. L’obiettivo per questo 2015 abbondantemente avviatosi? Allargare il cerchio di chi si dedica a letture molteplici in un mese e anche meno. Insomma, una competizione che possiamo fare con noi stessi, a seconda dei personali traguardi già raggiunti nel passato, ma anche e soprattutto del tempo a disposizione, degli impegni, della buona volontà a conciliare tutto e non arrendersi di fronte all’evidente fluire delle ore nella giornata e dei giorni nella settimana eccetera eccetera.
Le iniziative per realizzare il nostro intento sono varie. La prima – e a tutti più nota – è proprio quella lanciata da Zuckerberg con la pagina Facebook “Year of books”, con la quale si è proposto di leggere un libro ogni due settimane e commentarlo insieme, sulla rete virtuale di amicizie. Ma possiamo inventarcene mille altre: gruppi di lettura più o meno formali, ritrovi presso caffè letterari (ma non solo), incontri con autori, eventi nelle piccole e medie librerie.
Queste in particolare devono compiere uno sforzo considerevole per armonizzare le necessità economiche (per la loro stessa sopravvivenza) e la promozione della cultura. Eppure queste roccaforti letterarie potrebbero essere le vere custodi dei libri. La maggior parte delle case editrici considera le librerie indipendenti (41,3% ) e gli store online (31,5%) i canali di distribuzione per aumentare lettori e le vendite. E per chi ama leggere in formato digitale, buone notizie: quasi un libro stampato su quattro è diffuso anche in formato e-book.
Tra le altre iniziative di promozione alla lettura, buona risonanza mediatica sta ottenendo l’evento “La notte di Inchiostro di Puglia”, il 24 aprile, su idea di Michele Galgano, fondatore del blog letterario Inchiostrodipuglia.it. Per una serata librerie, caffè letterari e associazioni sparse nelle varie zone della Puglia si trasformeranno in “Fortini Letterari” e ospiteranno presentazioni libri, reading, spettacoli e altro.
Fra le campagne di promozione della lettura, citiamo anche #unlibroèunlibro per equiparare l’iva degli ebook al 4%, come per i titoli cartacei, e #ioleggoperché.
Allora, vogliamo impegnarci? Non basta dare numeri, occorre tanta buona volontà. Per esempio, io leggo perché non potrei farne a meno, conosco un sacco di gente, viaggio gratis e a impatto zero. Ma ognuno può dire la sua.