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Un po' di ragioni.....

Da Mammadesign

Un po' di ragioni.....

Disordine creativo (lo stesso che c'e' nella mia testa).
Credits: Micro British Girl.


E.... niente, ultimamente latito dal blog. Lo so e me ne dispiace. Il perche' c'e', ovviamente. E' un periodo impegnativo in cui sto affrontando un po' di cambiamenti, quei cambiamenti che in realta' avrei dovuto fare gia' da tempo, ovvero dal momento in cui sono venuta qui a Londra con mio marito. E' che qui, pero', almeno con la testa, ci sono arrivata solo dopo molto molto tempo. Dopo la nascita della mia bambina esattamente, anzi dopo un anno e mezzo buono. Forse addirittura dal momento in cui ho aperto questo blog e mi sono ripresa un po' della "mia" vita: cio' che amavo, la mia professione. Sono arrivata a Londra nell'agosto 2007 e tempo un mese sono rimasta stesa sul divano con nausee varie (per non dire di peggio) e paure ancora piu' varie. Quattro mesi cosi', poi di nuovo su e giu' con Firenze per finire un lavoro rimasto a meta', infine ritorno in patria per la nascita della bimba.Con la piccola di due mesi, poi, sono tornata a Londra: un viaggio allucinante in auto durato due giorni ed una notte, pernottamento in un motel a mezza stella nei dintorni di Parigi con il bagno fuori stanza (non sapete quanti improperi ho tirato dietro a mio marito). No, perche' pernottare in una stanza senza bagno con una neonata di nemmeno due mesi che prende pure la giunta non e' proprio il massimo.... Comunque, tornata a Londra la testa non c'era, era occupata a godersi la novita' della "mammitudine". Beh, anche Londra, pero', un pochino me la sono goduta, in realta', anche se i primi mesi sono stati un po' duri, tra le incomprensioni di coppia e la difficolta' del trovarsi in una citta' che non conosci e per di piu' dove parlano una lingua che in teoria sai bene ma che in pratica capisci per meno della meta'. Ragazzi, gli inglesi hanno un accento spa-ven-to-so. Tu pensi di capire, a volte chiedi di ripetere, anche due-tre-quattro-volte. Ma alla fine ti scocci e "supponi" di aver capito. In realta' non hai afferrato proprio un bel niente di quello che ti hanno detto, ma grazie alla tua fervida  immaginazione torni a casa con la convinzione di essere "avanti". 
Ricordo una volta in ospedale, ero incinta, forse al quinto mese, per fare degli esami (forse un'eco); l'infermiere, molto gentilmente, mi chiese: "Would you like to empty your bladder?". Buio assoluto. Ho chiesto di ripetere la frase, perche' ero arrivata da poco a Londra, ed il mio inglese era alquanto arrugginito. Lui l'ha ripetuta paro paro. No, dico, la furbizia! Ma se una non sa cos'e' una bladder potresti avere l'accortezza di spiegarti in un altro modo, no?No.Anche mio marito, che era con me per aiutarmi nella traduzione e per sostenermi moralmente, e' rimasto a bocca aperta. E ha fatto scena muta, il coniglio. Finche' la signora accanto a noi, anche lei primipara di qualche mese, impietosita, mi ha tradotto gentilmente: "He means: would you like to pee?" (= vuoi pisciare?).Meno male che ci e' scappata la risata.Comunque, tutto questo per dire che arrivare fisicamente in un posto e' una cosa, arrivarci con la testa ed il cuore, un'altra. Soprattutto quando hai gia' una professione in Italia.Ed infatti soltanto ora sto per fare tutta quella serie di cambiamenti ufficiali e burocratici che finora ho trascurato. Quindi ecco a cosa e' dovuta, la mia assenza dal blog. Ma e' anche un periodo un po' difficile con la piccola. E' testona. Scalpita. Fa finta di non sentire. Si ribella. Rifiuta il padre, non ci va d'accordo, e rifiuta perfino  me, a volte! Salvo poi volermi sempre accanto, venire a piangere dalla mamma e chiedermi di fare le cose al posto suo. Ed ho il dubbio di aver fatto qualcosa di sbagliato, di averla viziata troppo, di averla tenuta nella bambagia e di non riuscire a trasmetterle quegli insegnamenti e quei principi che vorrei. Ma poi mi dico: sono solo momenti, poi capira', diamole tempo.....Speriamo.E latito, fisicamente dal blog ed emotivamente da me stessa. Il fatto e' che quando non ho niente da dire o da comunicare, quando non succede niente di divertente o interessante o anche minimanente coinvolgente, preferisco stare zitta. Devo essere in una condizione emotiva particolare per riuscire a buttar giu' due righe che dicano veramente qualcosa a chi mi legge.E ultimamente, non sento di aver molto da dire e da scrivere.Chissa' perche'.Ho tante idee e tanti progetti e tante cose da fare per la testa, forse troppe.Magari per questo sono in pausa emotiva e comunicativa: perche' la mia testa e il mio cuore non riuscirebbero a contenere altro.Passera'.In piu' stasera sono arrivati a Londra i miei suoceri.Ho appena aperto loro la porta.Forse, uno di questi giorni, se gli ospiti e gli impegni me lo consentono, riusciro' anche a postare.Intanto, stasera ci sono riuscita, anche se ero partita volendo dire tutt'altro.Coerenza saltami addosso.Quasi quasi con questo post partecipo (in ritardo) a scusa il disordine di Genitoricrescono. Ma io, crescero' mai?

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