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Un po di… Salsa barbecue

Da Oblioilblog @oblioilblog

Pensare che avevamo tanti progetti per la testa, la casa nuova, il viaggio in Spagna, provare a fare un bimbo. Poi c’erano tutte le piccole cose quotidiane che tanto ci facevano impazzire per la routine, ma col senno di poi era ciò che ci teneva legati e perché no, oserei dire anche felici.
Poi, un mattino, si sentì un grido al quale ne seguirono altri, tramutandosi presto in urla strazianti alle quali si sovrapposero le sirene.
La gente scappava inorridita davanti a quello scempio, ma non solo per paura, bensì a causa di uno stato indotto. Bastava uno sguardo e tutto il corpo veniva pervaso da un fremito.

Ero a lavorare quel giorno, la villa in cui mi trovavo era vuota, le pareti bianche ed il pavimento in legno gli donavano quiete, soffiava anche un vento fresco che faceva svolazzare le tende bianche rendendo il tutto piacevole. Fu li che ne incontrai uno, riuscii a sfuggirgli per miracolo grazie all’inettitudine di chi aveva posato le assi. Rialzandomi notai che rimase seduto su due zampe a fissarmi, per un attimo i nostri occhi si incrociarono e mi fu tutto chiaro, presi allora a correre, neppure mi accorsi di perdere sangue da una gamba, il mio pensiero era rivolto esclusivamente a te.
Le strade erano zeppe di persone e veicoli di ogni tipo, i saccheggiatori non persero tempo a farsi vivi, vi era anche chi appiccava incendi o sfasciava le cose altrui in uno spirito di apocalisse. Ogni tanto uno di quei animali saltava fuori e si portava via qualcuno, vedevo tutto ciò sentendo soltanto il battito del cuore ed il mio respiro affannato.
Arrivai a casa con l’adrenalina al massimo, nonostante tutti i chilometri percorsi non mi sentivo stanco, crollai a terra quando finalmente riuscii ad abbracciarti.
Siamo qui ora, le tue viscere decorano le pareti come addobbi natalizi, il sangue è ovunque e difronte a me c’è lui in tutta la sua beltà. Bianco e lucente il manto, quasi anoressico di costituzione, la gabbia toracica quasi esce dalle carni, gli occhi incavati sono di un rosso cremisi.
Animale agile benché la sua pesantezza, il chupacabra sta difronte a me mostrandomi i denti famelici, ed io, sorrido.


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