Se state pensando di trasferirvi ad Amsterdam e avete intenzione di fare un “lavoro d’ufficio”, tenetevi pronti ad entrare nel tritacarne delle maledette HR olandesi. E se non sapete cosa siano le HR allora e’ meglio se ci pensate due volte prima di trasferirvi.
Il tunnel della selezione del personale in Olanda e’ un mondo magico dove spesso le tempistiche sono quelle dell’Antico Testamento (Buongiorno, la chiamo per quell’offerta di lavoro per cui si era candidato 5 mesi fa, e’ ancora interessato?), la curiosita’ con cui viene analizzato ogni aspetto del vostro cv e’ quella degli ispettori di CSI (vedo che fra dicembre 2010 e febbraio 2011 non ci sono esperienze…) e il numero di interviste (colloqui) che dovrete concedere sara’ piu’ o meno quello di Paul McCartney il giorno dello scioglimento dei Beatles (D: Sarebbe disponibile venerdi’ per incontrare il manager dell’ufficio XY? R: Veramente abbiamo gia’ fatto il colloquio su Skype, quello di gruppo, quello uan tu uan con le risorse umane e quello con il team leader…).
Vi riporto la testimonianza di Daniele:
“esperienza uno: dopo 3 colloqui su skype mi invitano per un colloquio di SETTE ORE , la cui specialitá é quella di dover per forza pranzare col team, cosi vedono come ti ambienti. (ah, ha messo troppo sale, sará un elemento nervoso…. ah troppo poco latte, sicuramente ha conflitti materni edipici irrisolti).
esperienza due: mi telefonano per un colloquio e mi dicono dopo i soliti convenevoli, che loro comunque avevano deciso di non prendermi perché non ho alcune competenze richieste . Gli chiedo “E allora perché mi avete fissato un appuntamento telefonico?” risposta “No, cosí, ERO SOLO CURIOSA!!!!”
Vi assicuro che non si tratta di un episodi sporadici. La sensazione spesso e’ quella di essere delle cavie da laboratorio. Colloquio immaginario in olandese fra due recruiter dietro la stessa scrivania mentre voi siete dall’altra parte.
“Oh, abbiamo un fenotipo italiano”
“Interessante. Proviamo ad infilargli questo spillone di 20cm nel braccio e vediamo l’effetto che fa”
“Aspetta, l’ultima volta che abbiamo usato lo spillo quel colombiano ci stava per restar secco”
“Mi sa che hai ragione. Sai cosa? Ho letto sull’ultimo numero di HR Moderna che la privazione del sonno e’ utile per carpire la verita’ nei colloqui. A Guantanamo ottengono ottimi risultati”
“Mmm, forse dovremmo scopare di piu’”
“Hai ragione, ma stasera devo andare da Hema, non posso”
Se pensate pero’ che le stranezze si limitino alla selezione del personale nelle grandi aziende, sentite la storia vera di Francesca:
“Vedo sulla vetrina di un negozio il cartello staff wanted-sales girl e decido di entrare comunque e lasciare il mio cv. Mi accoglie una ragazza molto gentile che mi dice di consegnarlo appena possibile al proprietario. Il giorno dopo ricevo una telefonata da quest’ultimo, che mi chiede di incontrarci presso il suo ufficio. Arrivo lì, e le prime domande sono: “hai la mente aperta?…quanto aperta?…no perché qui tutto ha a che fare con sesso e droga, quindi bisogna essere molto aperti!”…un giro di bla bla bla infinito, in cui si parla di tutto tranne che del lavoro in questione, finché spunta il vero motivo del nostro incontro, insieme a una specie di sfarfallio nei suoi occhi: sì, cerco una shop assistant, ma in teoria mi farebbe piacere che posassi per il catalogo dei nostri prodotti. Si continua con i bla bla bla in cui mi spiega che potrei posare per i cappelli o gli occhiali e TA-DA arriva un sample di catalogo in cui le pose sono tutt’altro che “frontali”. Ma devi avere la mente aperta, cavolo, sei ad Amsterdam. Con tanto di lavaggio del cervello, tipo non troverai mai lavoro e se lo trovi ti sarà sempre chiesto dell’altro. Per concludere, shop assistant per sei euro all’ora con mansioni da modella occasionale. E praticamente me la sono dovuta svignare.”
Roba da Striscia la Notizia. Ovviamente ci sono tanti casi di selezioni veloci e senza assurdita’, ma quanto riportato e’ tutto rigorosamente vero.