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Un Polichete molto bizzarro

Creato il 16 dicembre 2013 da Queenseptienna @queenseptienna

Sembra assurdo, ma attualmente la superficie di Marte o della Luna sono conosciute molto meglio degli abissi dei nostri oceani. Questo perché è molto più semplice andare nello spazio o osservare la superficie di Marte che immergersi nelle profondità marine dove le enormi pressioni e l’assenza di luce rendono molto complesse le esplorazioni.

Infatti ogni anno vengono scoperte numerose e bizzarre specie man mano che le esplorazioni degli abissi proseguono, seppur a rilento. Oggi vediamo uno stranissimo animale scoperto appena nel 2005, l’Osedax mucofloris:

Un Polichete molto bizzarro

Colonia di Osedax mucofloris

Si tratta di una specie molto singolare per il tipo di materiale di cui si nutre: mangia le ossa delle balene morte. Nell’immagine possiamo vedere una colonia di questi vermi che cresce sulla superficie di un osso di balena. Infatti, dopo la morte di una balena e dopo che gli squali e gli spazzini ne hanno smaltito le carni, le ossa precipitano sul fondo dell’oceano dove vengono colonizzate dalle larve dell’Osedax.

Vediamo l’aspetto di un singolo esemplare:

Un Polichete molto bizzarro

Esemplare singolo di Osedax mucofloris

Dall’immagine si vede molto bene che questo aniamale può esser diviso in due parti ben distinte. La parte anteriore è quella rosa e allungata, dotata di quattro estensioni piumose che portano le branchie, e che sporge dal substrato di crescita (ossia le ossa di balena). La parte posteriore, invece, (quella filamentosa sulla sinistra) è formata da una massa di filamenti che crescono all’interno dell’osso come se fosse l’apparato radicale di una pianta. Possiamo capire meglio col seguente schema:

Un Polichete molto bizzarro

La parte rosa fluttua nell’acqua e si occupa degli scambi gassosi mentre quello che possiamo definire apparato radicale si espande nell’osso.

Ma come si nutre questo animale così bizzarro?

L’apparato radicale si fa strada attraverso il fosfato di calcio dell’osso secernendo un acido; nelle radici si trovano dei batteri simbionti del genere Oceanospirillales che acquisiscono le sostanze organiche rimaste nell’osso (come per esempio il collagene) e liberate dall’acido, che poi processano e passano in parte all’Osedax. In conseguenza di questo modo di nutrirsi, il verme non ha un apparato digerente, ma solo efficienti apparati respiratorio e vascolare per rifornire costamentemente di ossigeno l’animale stesso e i suoi batteri simbionti.

Un’altra particolarità sta nella riproduzione, infatti solo le femmine arrivano all’età adulta, mentre i maschi rimangono allo stadio larvale per tutta la vita e abitano l’ovidotto della femmina adempiendo all’occorrenza al proprio compito. Una volta fecondate, le uova vengono espulse nell’acqua il più lontano possibile e le larve delle femmine si svilupperanno in adulte quando incontreranno un substrato adatto.

Purtroppo, la diminzione del numero di balene dell’ultimo secolo ha colpito indirettamente anche questa bizzarra specie, provocando una dimuzione della sua fonte di cibo.

Per concludere, vediamo un po’ la partentela dell’Osedax: esso è un verme Polichete, appartenente al phylum Anellida, e parente dei comuni lombrichi.

Un Polichete molto bizzarro

Serpula vermicularis, un verme polichete

Le ricerche continuano e gli abissi oceanici potrebbero riservarci specie ancora più bizzarre dell’Osedax, noi di Scrittevolmente vi terremo aggioranti!

 


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