
A questi giovani siciliani devo un particolare ringraziamento: mi hanno trasmesso le più belle emozioni degli ultimi anni! L'attesa di un treno che mi riporta oggi in Calabria mi permette di esprimere la mia opinione, da esterna in quanto romana, rispetto ai meridionali, soprattutto ai siciliani e ai calabresi, che si vorrebbero unire con un ponte..: i siciliani non si offendono. Non è certo una critica a coloro con cui divido una regione da qualche anno, ma una realtà: mi piacerebbe molto che i giovani calabresi si unissero a questi giovani siciliani, realizzando un ponte si, ma di luce! Per un futuro da recuperare, perché come ho detto ieri al convegno e dico da sempre, il "futuro" è ormai passato, senza che molti se ne rendano ancora conto. I giovani hanno il diritto di riprenderselo: a Messina ho passato giorni straordinari, è una città incasinata, come del resto lo è gran parte dell'Italia, ma è magnifica anche se disastrata. Messina mi trasmette la stessa precarietà edilizia che avverto in Caabria, solo nell'antico Monte di Pietà e ieri nel palazzo della Provincia non ho avvertito questa precarietà, consistente in vibrazioni che annunciano un probabile crollo della struttura. Sono in un residence dove da stamattina ho cominciato a sentire la terra tremare, del resto come trema a casa mia in Calabria: tutto trema ormai, bisognerebbe capirlo prima di parlare di ponte, soprattutto che in troppi non hanno un'astronave per spostarsi su un altro pianeta..
il futuro è questo, la legalità è nel ridarlo ai giovani che porterebbero di nuovo arte e cultura, la ricerca è quella che ognuno dovrebbe fare dentro sé stesso: solo così si potrà arrivare ad un tempo nuovo.
Nell'immagine: l'angelo del "tempo nuovo" del duomo di Messina, fotografato da me mentre qualcuno voleva bruciare una strega chiamata Futuro..