Un ponte verso il Vicino Oriente: coinvolgere le nuove élites nel contesto eurasiatico

Creato il 04 giugno 2012 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR

Nella splendida cornice della Sala delle Colonne di Palazzo Marini, Camera dei Deputati, si è svolta il 28 maggio 2012 la prima Conferenza della MIR Initiative dal titolo “Bridging the New Middle East”. È stata Roma, quindi, ad avere l’onore di aprire le porte a questa splendida iniziativa che promuove, attraverso una serie di eventi e conferenze, la conoscenza reciproca e il collegamento fra le nuove élites arabe e le “tre Rome”, Mosca, Istanbul e Roma, in rappresentanza della triade Russia, Turchia e Europa, in un’ottica d’unità della parte occidentale dell’Eurasia.

Nel contesto dei cambiamenti che hanno sconvolto il Nord Africa e il Vicino Oriente dalla fine del 2010 ad oggi e che continuano a rendere fluida la stabilità dei nuovi equilibri che si stanno venendo a creare, il significato di questa iniziativa acquista ancora più rilevanza. “Pace” e “mondo” sono la traduzione della parola russa mir, e allo stesso modo, in arabo, essa si riferisce ad un buon augurio verso il prossimo ed in latino ad una condivisione di valori. Quale base migliore per un dialogo? Con questo spirito e in conclusione della seconda edizione della Settimana della Cultura Islamica (19-28 maggio 2012), promossa da Roma Capitale in collaborazione con la Grande Moschea di Roma, la conferenza ha ospitato partecipanti illustri provenienti da Russia, Turchia, paesi arabi e Italia, dando vita ad un incontro proficuo e stimolante.

Il coordinamento generale dei lavori è stato egregiamente svolto dall’avvocato Ernest Sultanov, che incarna in sé tutte le anime della conferenza: russo ma di religione musulmana, lavora in Italia come capo del Dipartimento Legale della Lucchini S.p.a. E’ inoltre opinionista per gli importanti quotidiani finanziari russi Kommersant e Vedomosti e membro del Comitato Scientifico di Geopolitica. Il suo plurilinguismo ha creato un ambiente di comprensione e vicinanza fra gli esperti che si sono avvicendati nella discussione.

Il primo panel della giornata è stato aperto dalla dottoressa Serena Forni Tajè dell’Ufficio Relazioni Internazionali del Gabinetto del Sindaco di Roma, che ha espresso l’importanza dell’evento nel rinsaldare i legami fra i popoli dell’Eurasia e l’onore della città di Roma nell’ospitare tale iniziativa. La seconda sezione di lavori è stata sapientemente moderata dal presidente dell’Istituto di Alti Studi di Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) e direttore di Geopolitica Tiberio Graziani. Il presidente Graziani ha espresso il suo più pieno apprezzamento per la rilevanza politica e strategica degli argomenti trattati e ha sottolineato la prominenza del dialogo nella creazione di ponti di collaborazione e comprensione fra i paesi protagonisti.

Esponenti del mondo politico, scientifico e commerciale si sono avvicendati al microfono regalando alla platea interessanti analisi e testimonianze del loro lavoro.

Il dottor Jamal Hishmat, membro della Commissione per le Relazioni Estere del Parlamento egiziano, ha offerto al pubblico una panoramica dell’attuale situazione del suo paese, l’Egitto, dai problemi strutturali allo scottante tema delle elezioni presidenziali attraverso la prospettiva del partito Giustizia e Libertà.
Il dottor Hazem Farouk, membro dell’Assemblea del Popolo egiziana e segretario della Commissione parlamentare per le Relazioni Estere, si è fatto portavoce della risolutezza e determinazione della sua parte politica, i Fratelli Musulmani, nella volontà di cambiamento del Paese e nel bisogno di correttezza e trasparenza di governo richiesta dal popolo egiziano per il futuro a venire.
Ancora per i Fratello Musulmani è intervenuto il dottor Hassan Malek, fondatore della Egyptian Business Development Association (EBDA). Il suo intervento è stato a sostegno dello sforzo dell’associazione EBDA nel dare nuovo impulso economico al paese attraverso la promozione e lo sviluppo dell’economia egiziana, con progetti di investimento ed iniziative che portino l’Egitto ad essere fra i paesi trainanti dei mercati regionali.

Per la Turchia è intervenuto Omer Cihad Vardan, quattro volte Presidente della Associazione d’Industriali e Uomini d’Affari Indipendenti (Müsiad), un’associazione non governativa, no-profit, su base volontaria di uomini d’affari, nata ad Istanbul nel 1990 e presente in 47 paesi nel mondo. La sua testimonianza ha messo in evidenza la fondamentale comunanza di bisogni fra gli uomini che trova la sua massima espressione nell’implementazione del commercio, della cooperazione e degli investimenti.

Mohammad Vall, corrispondente anziano per Al-Jazeera English dai teatri operativi più caldi del mondo, ha presentato al pubblico presente una significativa storia delle relazioni del mondo arabo con l’Occidente, dall’incendio della biblioteca di Baghdad all’apertura dei porti d’Egitto con Napoleone, per arrivare all’evoluzione delle trasmissioni radio e satellitari regionali. Al-Jazeera, protagonista indiscussa dalla sua nascita nel 1996 ad oggi, ha cambiato il rapporto con il mondo dell’informazione creando per la prima volta un flusso di notizie dal “sud” al “nord” del mondo e garantendo al Medio Oriente (nel senso più ampio del termine) una nuova libertà di espressione e di denuncia delle ingiustizie inespresse.

Per la Russia è intervenuto il giornalista (Nezavisimaja Gazeta) e famoso personaggio televisivo della Federazione Russa, Maksim Ševčenko, il quale ha espresso la volontà del suo Paese di essere sempre più presente e collaborativo nello scenario mediorientale, per contribuire insieme ai paesi del Mediterraneo alla creazione di un nuovo clima di convivenza e prosperità alla luce degli sconvolgimenti che hanno rivoluzionato quest’area del mondo.

Per concludere i lavori, l’onorevole Marcello De Angelis, esperto dell’area mediterranea e direttore de Il Secolo d’Italia, in rappresentanza del Parlamento italiano ha ricordato l’importanza della comprensione reciproca per rafforzare i legami fra i popoli e allontanare il clima di diffidenza generato dalla non conoscenza dell’Altro.

Un’occasione, ancora una volta, per sottolineare la volontà di tutti i partecipanti di muoversi verso questa direzione, testimoniata prima di tutto dalla loro presenza e disponibilità a condividere la propria esperienza in vista di un obiettivo comune: Bridging the New Middle East.

(Valeria Ruggiu)

L’album fotografico della conferenza è disponibile nella pagina Facebook dell’IsAG ([[clicca]]).


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