Un mese fa, dunque, è stata creata una pagina Facebook dove Israeliani, Palestinesi e Arabi di tante nazionalità stanno comunicando riguardo a diversi argomenti, non solo soluzioni per la pace, ma anche musica, fotografia, arte, sport, insomma i temi che sono di interesse per i giovani di ogni parte del mondo.
La pagina si chiama Facebook.com/yalaYL (yala in arabo significa “andiamo” e YL sta per “young leaders”) ed è stata creata dall’ex diplomatico israeliano Uri Savir, capo dei negoziatori di pace negli anni Novanta, direttore generale del Ministero degli Esteri e membro del Parlamento. Con lui ha collaborato il suo amico Salah al-Ayan, ufficiale dell’Autorità Palestinese.
La pagina, che solo nel primo mese ha avuto 91.000 visite, contiene anche messaggi di apprezzamento e sostegno del presidente israeliano Shimon Peres, del presidente dell’Autorità Palestinese Mahmud Abbas e di Tony Blair, già primo ministro britannico, inviato per la pace nel Medio Oriente su mandato di ONU, Unione Europea, USA e Russia.
Hanno risposto con entusiasmo all’iniziativa non solo Israeliani e Palestinesi, ma anche giovani (15-30 anni) di gran parte del mondo arabo: Egitto, Tunisia, Giordania, Marocco, Arabia Saudita, Libano.
Se tutto oggi passa per internet, si sono chiesti i promotori del progetto, perché non la coesistenza pacifica? Quel che emerge dagli interventi sulla pagina Fb è il desiderio di parlare apertamente, di capire meglio l’altro, di comprendere la differenza tra Israele e occupazione, di interagire senza barriere.
In uno scambio l’israeliano Alon Kadmon ha chiesto cosa accadrebbe se il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e Mahmud Abbas dell’Autorità Palestinese venissero chiusi in una stanza per una settimana. Nadine Firas Yaghi, palestinese, risponde che “capirebbero che entrambi hanno orecchie, occhi, mani e bocca, che entrambi hanno le stesse qualità, che prima di essere Palestinesi, Israeliani, Ebrei, Musulmani o Cristiani, sono tutti esseri umani”.
E c’è stato anche chi ha suggerito: “Non riaprite quella porta!”