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Un post sull’amicizia. E sulla solidarietà femminile.

Da Robedamamma @robedamamma

Un post sull’amicizia. E sulla solidarietà femminile.Io ho un’amica di mail. Che è più o meno il corrispondente di quello che fino agli anni novanta era l’amica di penna. Ve lo ricordate? A scuola ci obbligavano a scrivere lunghe (e noiosissime) lettere indirizzate ad una tizia sconosciuta di un istituto sconosciuto meglio se dall’altro capo d’Italia. Gli abbinamenti venivano tirati a sorte all’inizio dell’anno e se ti diceva male eri spacciato.

A volte invece ti andava bene. E dall’altra parte del foglio trovavi una persona simpatica, gentile, intelligente. Un amico di penna. Sì perché di lui conoscevi solo quello che ti scriveva sulla carta e paradossalmente ti sembrava di conoscerlo meglio di chiunque altro. Ai quei tempi era tutto diverso, non è che gli potevi dire “Ehi mandami un tuo video via mail” e nemmeno “Dai stasera vediamoci con la webcam su Skype”.

No. In quegli anni non ti restava che fantasticare imparando a memoria le sue lettere. Studiavi le parole, leggevi tra le righe, immaginando la sua voce e l’assentarsi del suo sguardo nelle pause di riflessione. Poi, per riuscire a conoscerlo di persona, d’estate coinvolgevi la famiglia in una vacanza in un paesino di trecento anime (pecore comprese), sperduto nell’Aspromonte.

Non lo so se era meglio o se era peggio. Di certo c’erano meno alternative.

Bè tutto questo per dirvi che a 2011 quasi finito ci sono ancora persone che credono nel potere dell’amicizia di penna e che, dopo essersi parlate per circa un anno esclusivamente via mail (badate bene, non un video né una telefonata), questo week end si sono conosciute dal vivo riconoscendosi al volo. Riconoscendosi, sì. Perché la sensazione è stata quella di conoscere qualcuno per la prima volta, quando in realtà ti sembra parte della tua vita da un sacco di tempo.

E allora volevo fare una piccola dedica a tutte le mie amiche, e alle loro amiche, giusto per dire GRAZIE. Perché a volte passi i trenta e pensi che nella tua vita non ci sia posto per nessun altro. Ma poi, per fortuna, c’è sempre qualcuno in grado di stupirti.

A tutte le amiche che sostengono le mie idee e i miei progetti, per quanto a volte folli e senza senso, credendoci senza mai chiedermi, né chiedersi, il perché.

A tutte le amiche che arrivano un attimo prima del momento del bisogno, per essere già lì quando chiederò loro una mano.

A tutte le amiche che quando parlo mi ascoltano. E a quelle che quando hanno bisogno di parlare scelgono me per ascoltare.

Alle amiche di sempre e a quelle arrivate da poco.

Alle amiche-mamme, che per me sono prima amiche e poi anche mamme.

A quelle che attraversano giorni burrascosi e si sentono un po’ perse e a quelle che hanno avuto il coraggio di decidere e cambiare.

E alla più piccola delle mie amiche. Che c’ha tre anni e mi capisce con uno sguardo. Che mi fa ridere e mi fa preoccupare, mi tira su il morale e mi fa perdere la pazienza, come solo gli amici veri sanno fare. Che mi insegna ogni giorno a sdrammatizzare e a guardare alla vita con un po’ più di leggerezza. E che, onestamente, è la compagna migliore che avrei mai potuto scegliere per questo viaggio.

A tutte voi: GRAZIE

Un post sull’amicizia. E sulla solidarietà femminile.

“Se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi faranno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica”.

(dal capitolo XXI de ”Il Piccolo Principe” di  Antoine de Saint’Exupéry)


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