Qui lo devo ammettere e lo voglio ammettere, il mio trasferimento a Mantova, in giovane età, mi ha dato la possibilità di conoscere piccole realtà nel mondo del cibo che , da brava milanese ignoravo. O meglio...ho sempre sentito i discorsi di mia madre, riguardo i suoi parenti che vivevano nella provincia di Pavia (in campagna), e producevano per loro vino, carne, formaggi; e ne rimanevo sempre estasiata. Immaginarmi l'atmosfera di quei posti, la sveglia al mattino presto per mungere le mucche, i suoi zii che, sul tavolo di legno della cucina, le facevano trovare una foglia di fico con la panna appena schiumata dalla mungitura.
La Campagna. La gente, la terra, il territorio...
Non preoccupatevi, non sono qui per descrivere la bontà di un formaggio o di un salume, lungi da me il pensiero; in questi anni il mio percorso è stato "felicemente" lungo, pieno di scoperte, e desidero che prosegua in questa direzione... per tutta la mia vita.
Quello di cui mi preme parlare, e a presto metterò al posto il blog inserendo rubriche, recensioni ed articoli, è venire a conoscenza di piccole realtà che contribuiscono a rendere "unico" il nostro paese, per quanto concerne tutto ciò che riguarda il cibo; dal prodotto primario, fino alla sua lavorazione.
E questo sarà il mio post, spero di una lunga serie, dove parlerò appunto di queste piccole realtà; di produttori e di aziende uniche, che fanno prodotti di eccellenza ed alla portata di tutti.
Come questo vino che vedete nella foto; un vino prodotto con amore e per amore, dall'enologo Gianfranco Maltese.
Proviene da una famiglia che produce vino da ben 5 generazioni, e finalmente ora grazie all'appoggio della Cantina Castrocielo di Roma, è riuscito a mettere sul mercato tre fantastici vini: Boh! bianco e rosso, Stilla.
Il vino di cui vi parlerò oggi (insieme alla ricetta), è il vino bianco BOH!
Questo vino nasce da uve a bacca bianca, frutto di una selezione di vigneti, estesi in contrade che, per terreno ed esposizione, presentano un microclima ideale, che riesce a conferire spiccate note floreali e grande freschezza. La zona di produzione è Marsala.
Si presenta con un colore giallo paglierino ed ha un profumo intenso e floreale; sinceramente quando l'ho assaggiato, mi ha ricordato i campi in fiore.
Nella scheda tecnica, si trovano gli abbinamenti consigliati come pesce alla griglia o frutti di mare; ma da buona vegana ho voluto abbinare questo vino ad un pesto fresco. E questo abbinamento me l'ha suggerito appunto la sua forte nota floreale.
Il pesto in questione è un pesto fatto con i fiori di zucca, ma non ho utilizzato i pinoli, bensì le mandorle, per poter rafforzare la nota floreale del vino.
INGREDIENTI
per il pesto
1/2 cassetta di fiori di zucca
1/2 mazzetto di basilico
1 pugno di mandorle spellate
3 cucchiai di olio evo
olio di semi di girasole q.b
sale q.b
1 presa di curcuma
PROCEDIMENTO
preparo prima il pesto ai fiori di zucca, iniziando a pulire i firi privandoli del pistillo e delle barbe esterne. Li immergo poi, una alla volta in una bacinella di acqua per pulirli e per non rovinarli; lavo bene poi anche le foglie di basilico e le asciugo.
Nel boccale del frullatore ad immersione metto tutti gli ingredienti, tranne l'olio che lo aggiungo a filo. Quando inizio a frullare, devo ottenere un impasto cremoso.
Preparo ora gli spaghetti di segale, come se dovessi cuocere della pasta di grano, stando attenta ai minuti riportati sulla confezione. Una volta pronti gli spaghetti, verso il pesto e mescolo bene, fino a quando questo no viene incorporato dalla pasta.
Questi spaghetti io li ho serviti presentandoli dentro a dei cestino di pane, ma potete servirli usando anche un coppapasta che inserirete dentro a delle tazze, o appoggerete a dei piatti piani.
Volendo potete guarnire gli spaghetti con una granella di mandorle o pistacchi ^_^