Il fondo di guerra stermina nutrie, dato che si parla ormai di “soluzione finale”, era stato cancellato dal bilancio regionale 2012, perché la strategia ormai si era ampliata a tutta la Val Padana: lotta senza limiti in tutto il Nord al roditore capace di togliere il sonno agli agricoltori, che continuano a beneficiare di una serie immensa di forme di sostegno economico, mentre nello stesso tempo vendono terreno per cedere spazio a colate d’asfalto e di cemento. Aumentano a dismisura infatti le aree commerciali, le costruzioni di nuovi edifici di ogni genere per ogni finalità, il consumo di suolo diventa una tendenza incredibile in una regione che dell’agroalimentare ha fatto un punto di forza straordinario. Ovviamente buona parte delle nuove attività sono straniere, tedesche e francesi. Attività commerciali, che a quanto pare non bastano certo a ribaltare la tendenza negativa dell’occupazione. E allora perché sterminare nutrie se l’agricoltura viene tutelata a colpi di finanziamenti e poi gli agricoltori vendono il terreno? La Lombardia per la prima volta nella storia è sotto il milione di euro di superficie agricola utilizzabile. Tanti complimenti. Il consiglio regionale prende decisioni, giuste o sbagliate che siano, ma la comunità economica se ne va in ordine sparso a caccia di guadagni facili.

Può una nutria aver pietà di una campagna invasa dall’aggressione del cemento?
Il giudizio è chiaro: questa contraddizione è disgustosa. Ci fa mancare letteralmente il terreno verde sotto i piedi! Oltretutto della lotta nazionale alle nutrie, tramite un piano che pur avrebbe un senso, non si ha chiara notizia. Servirà tutto questo impegno da parte dei consiglieri regionali d’opposizione, del Pd, se la dura realtà offre ben altri indicatori?
0.000000 0.000000Nell’assestamento di bilancio 2012, la voce destinata alla lotta alle nutrie era stata completamente azzerata. Il motivo di questo azzeramento era legato alla proposta di legge parlamentare da poco votata dal Consiglio lombardo e che prefigurava un’assunzione di responsabilità di livello nazionale. Ma Giovanni Pavesi e Agostino Alloni non erano per niente soddisfatti della decisione di Giunta, che andava nella direzione contraria alle attese delle popolazioni e dell’agricoltura lombarda impegnate nel faticoso contenimento del roditore alloctono. E l’intero consiglio ha dato loro ragione.
Quindi da oggi, la lotta alle nutrie ha di nuovo i suoi fondi e con voto unanime del Consiglio, riunitosi questa settimana per licenziare l’assestamento di bilancio. Si tratta di 300mila euro. Il rifinanziamento del piano di contenimento che Pavesi e Alloni da tempo chiedevano.
Evidente la soddisfazione: “L’azzeramento presentato in bilancio era stato motivato con il fatto che il Consiglio ha appena approvato e inviato a Roma un progetto di legge al Parlamento proprio sulle disposizioni per il controllo della popolazione delle nutrie – ricordano -. Ma sarebbe stato un errore: non sappiamo quanto tempo passerà prima che lo Stato si pronunci. Nel frattempo, ritenevamo necessario dare continuità alle misure di contenimento di questo roditore che arreca seri danni ai territori della nostra regione”.
Per la decisione presa i consiglieri ringraziano l’assessore regionale all’Agricoltura De Capitani e i colleghi che hanno condiviso la volontà di proseguire nella campagna per il contenimento delle nutrie, “così dannose per le nostre colture – dicono ancora -. Ora, questi 300mila euro devono andare alle Province che poi possono decidere come distribuirli sul territorio per una loro maggior efficacia”.
A completamento del quadro di decisioni prese in merito al problema della diffusione della nutria – concludono i consiglieri mantovano e cremonese – “si è anche votato un ordine del giorno, presentato dalla Lega, unico astenuto l’Udc, i cui contenuti si identificano con la volontà del Pd tutta indirizzata all’individuazione di provvedimenti efficaci e risolutivi del problema”.