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Un racconto di Natale..?..perchè no..

Creato il 07 novembre 2011 da Gianpaolotorres

Un racconto di Natale..?..perchè no..

(Primo Atto) uno…e..

Un racconto di Natale..?..perchè no..

due…(Secondo ed ultimo Atto)

Il mio amico Mario spettegolava che io in gioventù seminassi d’estate per farmi la morosa,la frequentassi d’autunno,e la mollassi prima di Natale per non spendere dei soldi per farle il classico regalino natalizio.

E che poi ci rimettessimo insieme dopo l’Epifania.

Sicuramente chi lo dice lo sa di essere,e questo era il suo..di trucco.. per non mettere mano al portafoglio.

Ma lo voleva vedere a tutti i costi negli amici, come per sentirli solidali con le sue malizie.

Infatti,se ricordo bene,pensava che il regalo che voleva farsi… non fosse sufficiente per sentirsi appagato,mentre se univa anche i mezzi risparmiati per il regalo della morosa se ne comprava uno più consistente.Così la povera saltava il regalo e lui se ne faceva due, od uno più importante.

Ad esempio se guardavamo la vetrina del Delfino, giochi per ragazzi che esisteva in piazza Cavour, cadeva in preda ad esempio del desiderio di un locomotore di un trenino elettrico,salato di prezzo già a quei tempi,ma considerava giustamente che non ci fosse gusto se non gli univa almeno un vagone da trainare.

Tutti i giorni passava dinanzi la vetrina e pensava come fare ed…alla fine  decideva…tirava fuori il gruzzoletto messo da parte per la ragazza e si comprava anche questo benedetto vagone,poi lo notavi in giro con la morosa ed il  volto sempre più ingrugnito.

Era una finta.

Ma lei ci doveva cascare.

Pochi giorni prima delle festività aveva il morale a terra,aveva fatto il giro di tutti i mercatini dell’usato di Torino dove piazzava libri antichi prelevati in casa di nascosto,ma non  rimediava che bricioline adatte per un aperitivo senza poter ricostituire quello che aveva già speso per il vagone, e non c’era più nulla da fare.

La ragazza avrebbe dovuto restare senza regalo.

Scompariva per un paio di giorni,poi riappariva in piazza tutto solo facendosi quell’aperitivo guadagnato in trasferta,tu gli chiedevi notizie,e diceva..ci siamo lasciati…

Poi iniziava la solita filastrocca… accusandoti di avere commesso il reato di tirchiaggine,in vero,quello che aveva commesso lui,o meglio chiamato di…appropriazione indebita.

Lei la incontravi… e la vedevi stordita per il dispiacere mentre lui da buon muto e sordo,evitava di farsi accalappiare per strada.

Come per tutte le cose,la prima volta fece fessi tutti gli amici.. che ci credettero.Poi col ripetersi degli anni,quando lui iniziava con la solita storia del tirchio,verso settembre…ottobre,voleva dire..che era in procinto ancora… di ripetere la solita filastrocca per il prossimo Natale in arrivo.

Se ne accorse infine anche la morosa e commentava con le amiche intime che Mario era buono e generoso tutto l’anno,ma che a Natale preferiva non frequentarlo per un paio di settimane perché lui diveniva triste per il cambio di stagione ed il ricordo di quand’era bimbo,quando i genitori a lui che era il primogenito e maschio.. facevano sempre il regalo più importante.


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