Grazie ad internet, siamo ormai già abituati a considerare la rete come mezzo di collegamento, piuttosto che di separazione: un immaginario che, con il passare degli anni, ha contribuito ad andare oltre l’idea della rete come semplice recinzione, strumento per rinchiudere e isolare dal mondo. Non è un caso che è ormai entrata nel linguaggio comune l’espressone “è stata chiusa la rete” per indicare l’interruzione forzata della connessione internet, com’è accaduto anche in Siria nei giorni scorsi.
Forte di queste nuove connotazioni, la scultrice americana ma di origini coreane, Soo Synny Park, ha realizzato un’installazione artistica davvero singolare: una recinzione metallica trasformata in un gioco di luci scintillanti.
Capturing Resonance, questo il titolo dell’opera (foto in alto e prima foto in basso), esposta presso la Rice University Art Gallery e realizzata in collaborazione con Spencer Topel, che si è occupato dei suoni. La scultura, infatti, vuole offrire un’esperienza immersiva e completa, facendo leva su un insieme di materiali (recinzione, plexiglass), luce naturale, musica (soprattutto, suoi di bassi) ed elementi tecnologici (sensori motori, computer) che permettono alla recinzione di muoversi man mano che un visitatore/spettatore si avvicina.
Non è la prima volta che Soo Sunny Park riesce a dare prova delle sue abilità trasformatrici non solo di forme, ma anche di senso. L’ultima foto in basso mostra Refraction: Non-Building Structure Revisited, una sua scultura del 2010, in cui lo scheletro di una finestra, dei perni di metallo e del nastro di alluminio vengono usati per costruire una spirale.
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