Che cosa potresti desiderare in regalo, caro lettore, se tu fossi un dodicenne che possiede un televisore da 100 pollici, 500 paia di scarpe, un circuito automobilistico di Formula Uno e delle montagne russe in giardino, un cane robot fabbricato in Giappone, un coccodrillo e una paghetta settimanale da 100.000 euro ? Farti un dono di compleanno (o per Natale) potrebbe essere alquanto arduo…
Vi avevo già raccontato la mia predilezione per Walliams, attore comico e mattatore televisivo inglese, nonché “erede” di Roald Dahl secondo la critica, in un articolo dedicato ai suoi primi due romanzi, Campione in gonnella e Mr. Stink – L’esilarante storia del signor Puzzone. Non chiedetemi perché, ma se qualcuno mi dicesse che un qualunque comico televisivo italiano ha scritto una serie di romanzi per ragazzi, dubiterei che fossero farina del suo sacco e li crederei frutto di un’operazione editoriale; eppure immaginare David Walliams alle prese con la scrittura fra una puntata e l’altra di Little Britain e Britain’s Got Talent non mi sembra affatto improbabile! Potere della fascinazione per tutto ciò che è inglese…
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Giò il miliardario, di David Walliams, illustrazioni di Tony Ross, traduzione di Simone Barillari. L’Ippocampo edizioni 2013, 14 euro.
Dopo tre anni dall’edizione originale inglese, il terzo romanzo di Walliams, Giò il miliardario (Billionaire Boy), è stato tradotto in italiano grazie all’editore L’ippocampo, che oltre a dedicarsi nell’ambito dei libri per ragazzi a bellissimi volumi illustrati di divulgazione, ha da poco inaugurato anche una interessante linea di narrativa.
Speriamo che David Walliams porti loro fortuna e spopoli nelle librerie questo Natale fra le famiglie che cercano un romanzo ironico e al tempo stesso tenero, adatto ai lettori accaniti, ma anche a quelli più svogliati, da 10 anni in su. Ora vi spiego il perché!
Giò Patata è molto ricco ma piuttosto infelice. Ma d’altronde si sapeva già che i soldi non fanno la felicità.
Quindi, cari lettori, non esaltatevi troppo di fronte alla banconota da un miliardo che trovate in fondo al libro, perché non potrà garantirvi ciò che ha più valore nella vita (oltre a non essere valuta legale).
Ve l’ho già detto che la madre di Giò se n’è andata con il capo boy-scout del figlio e portandosi via dieci miliardi di euro e che suo padre frequenta una vistosa modella di Playboy di 19 anni? A questo punto, l’infelicità di Giò si può definire completa. Ah, no, dimenticavo la parte più tragica: Giò non ha nemmeno un amico.
Il ragazzino si dimostra però più volitivo e meno viziato del previsto chiedendo al proprio genitore di essere trasferito in una scuola pubblica. Lì, mantenendo il completo anonimato, Giò spera di conoscere un coetaneo che non lo guardi dall’alto in basso come fanno i rampolli di buona famiglia e che non cerchi la sua compagnia solo per i soldi, come fanno la maggior parte di quelli che frequentano la neoarricchita famiglia Patata. La fortuna sembra assisterlo facendogli incontrare Bobo, compagno di classe obeso e bersagliato dai bulli, ma generoso d’animo.
Ma ombre nere si addensano sulla nuova vita di Giò: ben presto si viene a scoprire la sua vera identità e l’atteggiamento di compagni e insegnanti cambia. La tentazione di pagare i gemelli Infamia, la più temibile e orribile coppia di teppisti del quartiere, affinché smettano di tormentare il suo nuovo amico, mette il giovane miliardario Giò in cattiva luce con Bobo, che orgogliosamente non accetta la carità. In più, la comparsa di una nuova fiamma, la graziosa Laura, sembra separare per sempre i due amici.
Trattandosi di un romanzo umoristico e simpaticamente grottesco, vi posso anticipare che tutto andrà a finire bene, ma non nel modo che avete previsto. A costellare la storia di Giò ci sono feste stravaganti a Torri Chiappefresche, il maniero dei Patata, che ricordano Hollywood Party di Blake Edwards; pasti disgustosi (ma conditi di buoni consigli) presso la mensa della signora Putredine; incauti acquisti di dolci scaduti alla bottega di Raj (il negoziante pakistano personaggio ricorrente in tutti i romanzi di Walliams), sederi che si colorano di viola e torte al limone.
La scrittura di Walliams, dal ritmo vivacissimo, è punteggiata di domande, commenti, esclamazioni, che tirano dentro la storia colui che legge come farebbe un narratore presente dal vivo. La paradossalità delle situazioni che sono alla base dei suoi romanzi è esaltata dalla presenza di iperbolici elenchi di stranezze, che in Giò il miliardario vanno dalle improbabili lezioni della scuola privata San Cunegondo per giovani miliardari agli usi non convenzionali di una banconota da cinquanta euro, fino ai nomi che non devi assolutamente avere se aspiri a fare l’insegnante e non vuoi essere preso in giro a vita, oltre a classifiche, come la top ten delle frasi ad effetto dei professori (assurdamente vicina alla realtà!).
Effetti grafici nel testo e illustrazioni in bianco e nero – affidate alle matite del veterano Tony Ross, dopo quelle di Quentin Blake dei primi due romanzi – avvicinano ancora di più il romanzo ai gusti dei lettori contemporanei che hanno decretato il successo di serie come Il Diario di una Schiappa. Ma l’eccentricità e l’anticonformismo di Walliams accontentano anche palati più fini, invitati ad abbandonarsi ad una narrazione senza freni e spassosissima.
Una nota all’edizione italiana: la traduzione di Simone Barillari ricrea con efficacia la ricchezza dei giochi di parole utilizzati dall’autore, impresa ardua e riuscita, e contemporaneamente italianizza tutti i riferimenti a giornali, trasmissioni televisive, prodotti di consumo, fino a sostituire la valuta da sterline a euro: l’effetto risulta però più straniante che familiare. Ad una romanzo che punta sulla stravaganza di personaggi e situazioni potevano adattarsi bene anche riferimenti meno accessibili.
Che David Walliams sia ormai un autore classico per ragazzi, almeno in patria, è testimoniato anche dal fatto che la BBC ha tratto dai suoi romanzi due adattamenti televisivi, trasmessi durante il periodo di Natale: Mr Stink, andanto in onda per la prima volta il 23 dicembre 2012, e Gangsta Granny, in arrivo sugli schermi il prossimo 26 dicembre. Godetevi i trailer, nella (vana) speranza che arrivino mai sulle nostre reti: