Buongiorno amici di “GiardinoWeb” da Eliana oggi conosciamo l’ananas: sappiamo che è un frutto esotico, dal sapore gustoso, apprezzato in cucina. Lo troviamo in qualsiasi supermercato e in ogni stagione dell’anno. Per questo motivo dobbiamo ammettere che, come frutto, non è poi così insolito. L’uso più “fuori dal comune” che possiamo però farne è quello di considerarlo una pianta d’appartamento: si trovano infatti in commercio, in molti vivai, e specialmente nel periodo natalizio, piante in vaso di ananas, generalmente col frutto già sviluppato. Questo è il momento giusto per comprarla o regalarla: sarà un dono originale che costa anche poco.
Conosciamolo meglio
L’ananas (Ananas sativus o comosus) è una pianta originaria del Brasile e della Colombia che fa parte delle Bromeliaceae. Questa famiglia è una delle più versatili del regno vegetale: la sua caratteristica è che i suoi membri sopravvivono in qualsiasi tipo di ambiente. Numerose bromeliaceae, fra cui l’ananas, crescono su altre piante, di grandi dimensioni, sfruttando i loro residui vegetali e l’acqua piovana. Si chiamano per questo “epifite”, che vuol dire “piante sopra altre piante”. Non sono però parassite, dal momento che non traggono nutrimento, succhiandone la linfa, dagli alberi che li ospitano. Il fusto dell’ananas è molto ridotto e si sviluppa soprattutto sottoterra. E’ caratterizzato da foglie, ricoperte di strutture simili a squame, che assorbono l’acqua. Dalle foglie spunta una specie di spiga fatta di fiori uniti tra loro. Da ogni fiore matura un frutto, che, nel caso dell’ananas, prende il nome tecnico di “bacca”. A loro volta le bacche si saldano tra di loro e formano un falso frutto, detto “infruttescenza”, che ricorda un po’ le pigne. Sopra questa strana pigna il fusto si allunga e forma una coroncina di foglie.
Qualche regola fondamentale
Nella sua versione “da appartamento” l’ananas ha bisogno di poche ma precise regole di coltivazione. La cosa più importante da ricordare è che si tratta di una bromeliacea: come tale ha bisogno di caldo e umidità costante. Spruzziamo allora la pianta più volte al giorno, utilizzando il più possibile acqua distillata.perché l’acqua calcarea dei rubinetti potrebbe rovinarla.
In natura, le foglie dell’ananas, molto belle e ornamentali, sono disposte a spirale e formano una sorta di rosetta che funziona da “deposito naturale” per l’acqua piovana. L’acqua della pioggia rimane intrappolata dentro questa specie di pozzetto e viene sfruttata lentamente dalla pianta. Questo è ciò che succede nelle foreste tropicali. La piantina che noi coltiviamo in casa non ha bisogno di essere annaffiata nella rosetta. Annaffiamo perciò con regolarità, sul terreno, facendo attenzione a non allagarlo: bisogna sempre lasciar asciugare l’acqua tra un’annaffiatura e l’altra. La frequenza delle annaffiature dipenderà in questo modo anche dal riscaldamento che abbiamo in casa. Durante l’estate mettiamo il vaso in un sottosvaso umido e d’inverno, quando la pianta rallenta la crescita, diminuiamo la frequenza delle annaffiature.Il terreno non ha particolari esigenze, facciamo in modo che sia ben drenato, per non creare ristagni. Quello migliore lo otteniamo mescolando due parti di terriccio fibroso, una parte di torba e una di sabbia. Nel periodo che va dalla primavera all’autunno fertilizziamo con un concime liquido ogni tre o quattro settimane, e diminuiamo durante l’inverno. Se osserviamo queste indicazioni, ci accorgeremo che l’ananas in appartamento è una pianta resistente: non sarà soggetta a malattie né ad attacchi di parassiti e abbellirà la casa non certo per un solo Natale.
Moltiplichiamolo così
Possiamo moltiplicare l’ananas usando i germogli, il termine tecnico è “polloni”, alla base della pianta madre. Preleviamoli in primavera e piantiamone ciascuno in un vasetto. Le nuove piante, tenute al caldo, fioriranno dopo due anni.Anche per oggi è tutto non mi rimane che ringraziarvi e do appuntamento a giovedì prossimo sempre quì su “GiardinoWeb” ciao-ciao-