“Un romanzo per amarti” è un romanzo di Malia Delrai che nasce dall’ampliamento di un racconto precedente, “Righe d’Amore” che Malia aveva pubblicato nell’estate del 2013. Si tratta di una romance contemporanea, di cui effettivamente non avevo letto la trama e su cui mi sono buttata ad occhi chiusi conoscendo Malia dalla primavera 2009 (ammazza da quanto tempo), da quando ero alla ricerca dei famosi capitoli di Twilight dal punto di vista di Edward (Midnight Sun… e si, anche io ero fissatissima con il libro della Meyer) e mi sono imbattuta invece nella fanfiction di Malia su Efp… la prima che abbia letto. Ed è un piacere vedere tutta la strada che ha fatto, anche se non sono pienamente soddisfatta del suo libro.
Tutto comincia in una libreria su Largo Argentina, a Roma. Fuggire dalla realtà si può grazie ai libri, Diana lo sa bene, per questo trascorre le giornate lontana dalle preoccupazioni e immersa nelle sue amate letture di classici e romanzi d’amore. Leggere, per dimenticare, è diventato ormai parte di lei.
Daniel è uno scrittore affermato, impiega il tempo tra gli scaffali alla ricerca di ispirazione, e quando vede lei, la sua musa, seduta a leggere su un divanetto rosso, non riesce a resistere e si avvicina per parlarle.
Può l’amore avere la forma di un romanzo? Scrivere diventa l’ossessione dell’autore, che non può fare a meno di parlare di lei, la ragazza della libreria che lo ha affascinato. Deve fare qualcosa, conoscerla, scoprirla fino in fondo, e non potrà fare a meno di amarla.
Ma Diana come reagirà al sentimento che la vita le sta donando? Il passato per lei è stato duro, non riesce a capacitarsi che l’amore stia bussando alla sua porta. Riuscirà a vivere le emozioni senza farsi condizionare dalle paure? Si sa, il lieto fine è possibile solo nei libri romance e i cavalieri dall’armatura scintillante non esistono più in questo mondo.
Alle volte un romanzo può cambiare la vita. Una storia d’amore che ha come protagonisti uno scrittore e una lettrice, capace di toccare le corde di tutti gli amanti dei libri, ma soprattutto dell’amore vero.
Piccola premessa, io non credo nell’amore a prima vista, in quella scintilla di sentimenti profondi che scatta da una semplice occhiata. In quello che gli anglofoni chiamano “lust”, quel misto di attrazione e lussuria che si innesca sulla fisicità e uno sguardo appassionato, a prima vista si, ma l’amore no. Assolutamente no. Credo che questo abbia tolto il 50% del fascino della storia di questo libro, che nonostante i protagonisti continuino a negare, continuano poi a confessare, se non all’altro a loro stessi. Il controsenso intrinseco che si evince da questa evoluzione improvvisa e fulminea mi ha lasciato molto scettica. Lo stile è scorrevole e limpido e Diana e Daniel si alternano puntuali nella narrazione in prima persona, fornendoci un quadro ben preciso delle loro emozioni e pensieri. Non succede molto, l’azione è pressoché inesistente, è tutta una questione di sentimenti, di sensazioni, di psicologia. Il che rende la lettura lenta e leggermente ripetitiva.
Diana è una ragazza che ha subito una grave perdita e si è chiusa in un antro di disperazione colmato solo dalla lettura, dai libri che le permettono di sfuggire ad una realtà crudele e spietata, una realtà che l’ha privata di un punto di riferimento importante. Fragile e insicura, si muove come in un limbo, incapace di credere a quello che le succede. L’incontro nella libreria con lo scrittore Daniel Paci è surreale quanto divertente e lascia con la consapevolezza che quello scambio di battute sull’orlo dell’irriverenza avranno un seguito a dir poco incandescente. Diana vive male sia il rapporto con il padre, che il rapporto con il suo corpo e si rifugia in un mondo che non le permette vie di fuga, e che la induce a fuggire anche quando trova un pezzetto di felicità. La sua amica Giulia, che io ho trovato a dir poco odiosa, indisponente e impicciona, la spinge ad uscire dal guscio, prima rimproverandola, poi accompagnandola nello svelamento della sua persona. È un’altalena continua di cedimento e protezione, che lasciano al lettore la voglia di sbatterle la testa contro il muro. Anche se poi la si capisce, la paura, quella paura che si insinua subdola nella trama della sua vita è reale e maligna.
Daniel al contrario è un sognatore, un romantico, un uomo che ha accettato la sfera sentimentale della sua vita ed è pronto ad accettare l’impegno di una storia che lo ha sconvolto. Vuole tutto, e lo vuole ora. È un uomo goloso, che non si fa mancare nulla, che vive per il suo lavoro e che nonostante questo vive di sogni e speranze, ed è sedimentato in una mancanza di ispirazione che viene resuscitata solo dall’incontro con Diana.
La storia è passionale e divertente, ma la trama risulta troppo sproporzionata, se la prima parte è molto dettagliata e i due protagonisti consumano la loro storia in cinque giorni, ma i salti temporali dell’ultima parte, sono troppo veloci e quasi staccati dal resto della trama. Si nota in qualche modo l’ampliamento e un buon editing potrebbe dare una spinta in più al romanzo.
L’ambientazione romana è poco accennata, visto che ciò che conta nella storia è l’emotività dei personaggi, ma Malia fornisce al lettore dettagli precisi sui luoghi, anche se poi gran parte della storia si svolge nell’appartamento di Daniel e nella libreria che fa da sfondo al primo incontro e non solo.