Un segnale d’allarme per i politici del Palazzo

Creato il 30 aprile 2013 da Coriintempesta

Articolo inviato al blog

di: Luciano Lago

Dopo la cura del “governo tecnico” di Monti e della Fornero, “cura” che ha prodotto circa un milione di nuovi disoccupati in Italia, un numero stimato di circa 390.000 “esodati”, senza più né lavoro né pensione, qualche cosa come 50.000 aziende chiuse nel solo 2012, con la conseguenza di circa un milione di famiglie senza reddito, un numero di sfratti per pignoramento delle abitazioni in crescente aumento e tutto il corollario di una serie impressionante di suicidi di piccoli imprenditori, artigiani e disoccupati, ecco che arriva un giorno di “ordinaria follia” a Roma con sparatoria davanti a Palazzo Chigi di un disoccupato disperato che, secondo le prime indicazioni, aveva deciso di non suicidarsi da solo, mirava ai politici ma ha colpito dei carabinieri di guardia al palazzo.

[ http://www.corriere.it/economia/13_aprile_21/istat-dati-2012-un-milione-di-famiglie-senza-reddito-da-lavoro_ff7f1eca-aa72-11e2-968c-b1e4e5776c81.shtml ]
http://www.bresciaoggi.it/videos/649_servizi/28976/?pag=22 ]
http://it.finance.yahoo.com/notizie/made-in-italy-crisi-fallite-circa-50mila-imprese-135146826.html ]

Occorre fare attenzione perché questo potrebbe essere un primo segnale d’allarme:
dietro una calma apparente costellata da qualche suicidio di piccoli imprenditori o di artigiani e disoccupati, episodi minimizzati dai media che non danno risalto o nascondono in pagine di cronache locali, inizia a covare la rivolta di chi non ha più nulla da perdere e si alimenta da sola con la disperazione, come fosse un fuoco sotto la cenere.

Un accadimento come quello di Roma, per quanto isolato e frettolosamente etichettato come l’azione di uno “squilibrato”, in realtà inizia a connotarsi in maniera diversa: non si può infatti confondere un disperato con uno squilibrato, sono due situazioni diverse. Visto il posto dove si è verificato ed il clamore suscitato, questo non poteva essere uno dei tanti episodi minimizzati o nascosti dai media e, nella società dell’informazione e dello spettacolo, il gesto disperato di un calabrese disoccupato temiamo che potrà avere presto degli emuli.

Questo episodio potrebbe aprire gli occhi ai responsabili politici di palazzo, per quanto siano soltanto “esecutori di ordini” ed attuatori delle direttive che vengono trasmesse loro dalle vere centrali del potere finanziario che sono a Bruxelles e Francoforte, questo non li esonera da una responsabilità agli occhi dell’opinione pubblica che vede in loro comunque una casta responsabile del disagio sociale e della miseria incombente.Non si può darle torto visto che, a furia di preoccuparsi della stabilità finanziaria (deficit non oltre il 3% considerata la “Bibbia” da personaggi come l’ex ministro Grilli ), impegnandosi a eseguire le direttive europee e per aver firmato in totale subordinazione trattati capestro come il fiscal Compact ed il MES (Meccanismo europeo di stabilità ) con il quale si sottraggono 125 miliardi al bilancio pubblico, questa classe politica, al di là del cambio di facciata dei governi, è pienamente responsabile del disastro sociale in cui si trova il paese.

Nella Storia si sono verificate spesso le rivolte popolari con la scintilla causata da piccoli episodi apparentemente isolati.

Questo può capitare anche più facilmente quando si costituisce ai margini del sistema sociale una sorta di “sottoproletariato “costituito da migliaia di persone, soprattutto giovani, totalmente emarginati e privi di speranza di potersi integrare: esattamente il panorama sociale italiano attuale con punte massime nel Mezzogiorno .

Inoltre questa massa di persone possono facilmente essere utilizzate per scopi di attività illegali come per il reclutamento nelle organizzazioni di camorra e di mafia (frequentissimo in Campania dove i boss si vantano di dare lavoro ai “guaglioni” al posto dello Stato) ma anche da chi si prefigge obiettivi di destabilizzazione politica o consolidamento di elite al potere (vedi quanto accaduto negli anni ’70 con la “strategia della tensione”e gli episodi di terrorismo utilizzati dai servizi segreti per sc!
opi non mai chiariti ).

Probabile quindi che il nuovo governo appena formatosi debba mettere all’ordine del giorno la questione sociale ed i suoi possibili rimedi per stemperare le tensioni e mandare messaggi di rassicurazione. Questo se non altro perché i politici possono anche iniziare a preoccuparsi della loro incolumità e del malcontento che inizia a serpeggiare tra le forze dell’ordine lasciate in strada a fronteggiare le possibili aggressioni ed il moltiplicarsi di possibili azioni incontrollate dove sono loro i primi a rischiare.

Questa situazione coincide con l’ingresso del nuovo governo di” grande coalizione” formato dai Letta, Alfano e soci che oggi 27 Aprile hanno prestato giuramento nelle mani del Presidente “sovrano” Giorgio Napolitano che ha fortemente voluto questa compagine di coalizione preoccupato soprattutto di dare un buon segnale all’oligarchia europea ed ai mercati.

Non sembra che Napolitano, Monti e soci nutrissero molte preoccupazioni fino ad oggi per la situazione sociale del paese, molte di più le loro dichiarazioni di “attenzione” per quanto viene deciso a Bruxelles e Francoforte e per le reazioni dei “mercati”, queste entità distanti e nebulose che decidono della vita di tutti i cittadini.

Enorme quindi la distanza dei politici del palazzo dai problemi reali del paese, distanza però che potrebbe essere stata bruscamente accorciata dall’esplosione di quei 7 colpi di pistola esplosi davanti a Palazzo Chigi.

Sulla scena politica avanza questo politico, Enrico Letta, con la faccia della “brava persona” ben educata, british style, ex allievo di Andreatta (quello che operò per la separazione della Banca d’Italia dal Tesoro), uomo dalla conversazione pacata il quale ha candidamente ammesso di fare parte del Club di Bilderberg, neanche a pensare che ci sia un conflitto di interessi con essere a capo del governo italiano considerando che Enrico Letta risulta iscritto anche alla Trilateral ed all’Aspen Insitute.

D’altra parte Letta opera in piena continuità con il governo Monti, il “bocconiano”, anche lui membro sia del Club di Bilderberg che della Trilateral Commision, la commissione fondata da Rockefeller e che costituisce uno dei centri di direzione piu’ rilevanti del capitalismo internazionale’. Il fatto che tutti i presidenti italiani siano designati dalla Trilateral la dice lunga su come l’Italia si sia trasformata di fatto in un “protettorato” della grande finanza senza più alcuna sovranità.

Quale sia la mentalità di Letta, lo si può dedurre dal libro da lui scritto qualche anno prima, “Morire per Mastricht” ove aveva scritto: …non c’e’ un Paese che abbia, come l’Italia, tanto da guadagnare nella costruzione di … una moneta unica….” e…”abbiamo moltissimi imprenditori piccoli e medi che … quando davanti ai loro occhi si spalancherà il grandissimo mercato europeo, sarà come invitarli a una vendemmia in campagna. E’ impossibile che non abbiano successo… il mercato della …moneta unica sarà una buona scuola. Ci troveremo bene…”
http://marcodellaluna.info/sito/2013/04/25/morire-per-maastricht-con-enrico-letta-e-leurogendfor/]

Si effettivamente ci stiamo trovando tutti “davvero bene” nel sistema programmato dalla grande finanza.

Possiamo quindi facilmente dedurre che i politici venduti ad interessi della finanza sopranazionale possano ormai anche ammettere candidamente le loro affiliazioni senza che questo faccia scandalo ma anzi un motivo di vanto (frequentare consessi internazionali di alto livello). Altrettanto potremmo dire di altri membri del governo come ad esempio la Emma Bonino, radicale, mondialista ed atlantista sfegatata che, come ministro degli esteri, sicuramente premerà per far partecipare l’Italia a tutte le operazioni internazionali che gli USA vorranno programmare per “portare la democrazia” nei paesi ancora riottosi come attualmente la Siria ed in passato la Libia e l’Iraq, normalizzati con “successo” dalle truppe USA e NATO. Non si capisce poi quale sia la legittimità di un tale incarico in un politico che raccoglie a mala pena lo 0.30 % di consensi ma che può vantare grossi collegamenti con i vari club di potere internazionali e questo la dice lunga sul perché sia stata scelta (e da chi scelta) al governo del paese.

Lo stesso si potrebbe dire per gli altri membri di questo governo e si avrà altra occasione di parlarne.

Per il momento aspettiamo quali saranno le prossime mosse di questo governo ma, possiamo prevedere che, fra i vari provvedimenti, si inizierà a predisporre un piano di difesa dei palazzi del potere e rafforzamento delle scorte: i politici iniziano a percepire un clima non troppo favorevole. Si capisce che la gente è ingrata: gli italiani sono stati portati in Europa ed invece di esserne entusiasti, sono sempre a recriminare posti di lavoro che non ci sono, pensioni tagliate e rinviate, aumenti insopportabili di imposte, tagli di spese sociali, ecc. Si pensava forse che integrarsi in Europa ed avere il “vantaggio”di una troika europea che decide per tutti noi sarebbe stata una “passeggiata”?


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