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Un segno della crisi?

Creato il 17 settembre 2012 da Koalalondinese @farego

Un segno della crisi?

Ho una mia amica che ogni settimana gioca al Superenalotto.

In UK funziona come qui in Italia, solo che lí i numeri non arrivano fino a 9o come nella schedina del Superenalotto, ma si fermano a 49 e la giocata costa 1 £.

La mia amica ormai ci gioca da un anno di fila, di tanto in tanto vince qualcosa, si studia i sistemi, i numeri usciti, quelli che danno per prossimi all’estrazione, e intanto sogna.

Che ci faccio?

Che ci faccio con 1 milione di sterline?

Tu che vorresti? – Mi ha chiesto – no, lo so io cosa vuoi, dai ti regalo quel laptop VAIO che volevi tanto!

Sorride e va a giocare dal solito indianuccio, che ormai la conosce bene e le dice sempre che questa volta é quella buona.

Io ci ho giocato un paio di volte, ma non ho mai vinto nulla. Non ho la sua costanza e tenacia, la sua voglia quasi disperata di vincere e andare a sdraiarsi in qualche posticino caldo e tropicale, a godersi con suo marito tutto il meglio che i soldi le possano dare e comprare.

Peró con questa crisi, le giocate, le speranze di togliersi dal “guano” della crisi, sono moltiplicate, se non triplicate.

Lo vedi dalla fila che fanno i “nuovi poveri” con i loro biglietti spero-vincenti e tutti i sogni e le speranze legate ad essi.

Lo vedi pure da quando cammini per strada, perché ce ne sono tanti di bigliettini delle varie giocate, strappati, abbandonati, accartocciati a terra, in attesa che i prossimi numeri escano davvero.

Dei cartoncini grattati via, delle stelline scoperte con i loro simboli nascosti che non combaciano, delle monetine ancora sporche di polverina grigia.

Di quelli che affollano i centri delle scommesse, che ora stanno prendendo piede anche qui in Italia, cosí come le bische.

Ogni giorno nasce una nuova lotteria istantanea, un nuovo gioco, una nuova chance per diventarie milionari, le tabaccherie si popolano in una sciorinata e carnevalata di bigliettini, di sistemi, di colorate etichette e fogli.

Un continuo invito al carpe diem, al chi non rischia non rosica.

Giocate, giocate siori e siore!

Giá un tempo era solo un gioco, ora invece é un salvagente che si cerca di afferrare mentre tutto sembra andare a picco.

La crisi divora, brucia, avanza, e consuma, quindi si va a sperare altrove in un paio di numeri vincenti che ci sistemino se non a vita, almeno per qualche ventennio.

Che tanto chi di questi tempi vuol vivere per sempre a fare l’Highlander, povero e scannato?!!

La mia amica gioca e spera, appunta tutto su un quadernino e di tanto in tanto torna felice, come l’altro giorno che aveva vinto 64 pound ottimi per fare un paio di corse al Supermercato.

Di questi tempi, le cose piú piccole diventano veri lussi.

 

Sir Koala ringrazia e saluta.

 


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