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UN SEGNO INVISIBILE E MIO - Aimee Bender

Creato il 28 maggio 2014 da Lalettricerampante
UN SEGNO INVISIBILE E MIO - Aimee BenderLa matematica non è mai stata il mio forte. Sono sempre stata più brava con le parole, che con i numeri. Forse perché i numeri sono entità fisse, qualcosa che non si può cambiare e che, per quanto li combini tra loro, moltiplicandoli, sottraendoli, dividendoli o sommandoli, daranno sempre un risultato preciso.
Anche i romanzi di Aimee Bender non sono mai stati il mio forte. O almeno non lo è stato l'unico che ho letto finora, L'inconfondibile tristezza della torta al limone, un libro dal titolo bellissimo ma dalla storia complessa, surreale, che chiedeva una sospensione dell'incredulità che andava oltre le mie capacità. Chiuso quello,qualche anno fa, non ho mai avuto il coraggio di ritentare con questa autrice. Ne avevo timore.
Immaginatevi quindi con quale spirito potessi aprire un romanzo di Aimee Bender in cui i numeri e la matematica svolgono un ruolo fondamentale. Eppure, questo Un segno invisibile e mio era da un bel po' che mi stava chiamando. Da quando ne ho visto la copertina, in questa edizione tascabile Beat che è di grande impatto. Da quando ne ho letto spezzoni qua e là e recensioni entusiaste in giro. Insomma, dovevo mettere da parte la mia paura, per la matematica e per lo stile di questa autrice, e buttarmi.
Mi è bastato leggere il prologo e poi la prima riga del primo capitolo, per capire che questo libro mi sarebbe piaciuto:
Il giorno del mio ventesimo compleanno mi sono comprata un'ascia
Un incipit incredibile, che ci porta dentro la vita di Mona Gray, ventenne appassionata di numeri e matematica fin da bambina, che viene assunta come insegnante alle elementari nella sua città. Un incarico che accetta, nonostante le sue mille ossessioni,  i suoi mille tic, le sue mille paure che ogni il giorno il mondo circostante la obbliga ad affrontare. Mona non è sempre stata così, da bambina amava la matematica ma anche il mondo. Amava osservare e comunicare, con quel suo strano vicino, ad esempio, che ogni giorni si appendeva al collo un numero di cera per indicare il suo umore.Ma poi suo padre si è ammalato di una misteriosa malattia, che lo ha ingrigito, spento, e le ossessioni di Mona sono iniziate. A scuola si ritrova ad affrontare tanti tipi diversi di bambini. Si affeziona in particolare a quelli della seconda, bimbi di sette anni che uniscono dentro di loro candore e cattiveria, tenerezza e rabbia. Mona si affezionerà in particolar modo a una di queste, la piccola, strampalata Lisa, che del mondo ha paura proprio come lei.
Ho letto questo libro in due giorni, talmente sono riusciti a conquistarmi la sua storia e, soprattutto, l'incredibile personaggio di Mona, che mangia sapone, si compra un'ascia e picchietta sui tronchi quando è nervosa. E sono riuscita a mettere da parte tutta la mia incredulità, tutte le cose che, nella vita reale, non avrei mai saputo o potuto comprendere.E' un libro dolce ma anche un po' amaro. Inquietante, sicuramente, ma anche pieno di possibilità e, in qualche modo, speranza. Speranza che ci sia qualcuno che ci impedisca di correre in bagno, che non ci faccia fuggire, che ci aiuti ad affrontare ogni paura.
Insomma, un libro assolutamente da leggere.
Titolo:  Un segno invisibile e mioAutore: Aimee BenderTraduttore: M. Testa e D. AbeniPagine: 236Anno di pubblicazione: 2011Editore: BEATISBN: 978-8865590669Prezzo di copertina: 9 €Acquista su amazon:formato brossura: Un segno invisibile e mio

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