Siamo un po’ stanchi di sentire usare, spesso a sproposito, termini come “social”, “social media”, “network”. In questo momento storico, in cui, da un punto di vista tecnologico, essere connessi agli altri, anche se a volte solo virtualmente, è la parola d’ordine, uno sviluppatore, Scott Garner, ha avuto un’idea diversa, a prima vista ottima per quelle giornate storte in cui non vi va di vedere nessuno. Soprattutto tra le persone che conoscete.
Hell is Other People, questo il nome del progetto, che vanta, in netta controtendenza, uno spiccato spirito anti-social. Come funziona? Appoggiandosi a Foursquare, l’applicazione monitora i check-in dei vostri amici, e in automatico calcola delle zone “sicure”, all’interno delle quali mantenervi per evitare sgraditi rendez-vous.
Il limite più importante di Hell is Other People è abbastanza evidente: tenendo presente solamente il comportamento dei vostri amici su Foursquare, nel caso in cui l’odiato ex compagno di scuola o il vostro ex partner non utilizzino il popolare social network basato sulla geolocalizzazione, la frittata è fatta.
Peraltro, sorge subito un altro dubbio: per poter utilizzare l’applicazione di Scott Garner, dobbiamo essere iscritti a Foursquare. Ma magari, se siamo proprio “anti-sociali”, non ci passa per la mente di far sapere a tutti dove andiamo, no?
Hell is Other People, in definitiva, è chiaramente in buona parte una sorta di operazione satirica, che fa un poco riflettere sulla necessità, ormai diffusa, di essere always on, sempre in linea con un mondo complesso dentro cui proiettiamo i nostri modi di presentarci e il desiderio di far parte, in qualche modo, di una comunità consolidata.
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