Alle volte, mi sembra di essere diventata una psicotica, di quelle con le manie di persecuzione, perchè a volte (ma solo a volte eh, mi sembra che un maligno, perverso fato sovrasti la mia buonavolontà, e faccia andare male le cose che prima non dico andavano benissimo… ma tiravano avanti, ecco.
Alla maniera che dicono i nostri nonni (tiremminnanz). Alla maniera italiana (spannometrica).
Sarà forse la sindrome di Calimero, Fantozzi, Bud Spencer (oscuri personaggi con cui tutti dobbiamo fare i conti, essendoci cresciuti) che ci fa sbraitare un giorno il fatidico: ”ma capitano tutte a me??” difronte all’ennesima ondata contraria del Destino.
Beffarda.
Come la posta elettronica che, dopo il recente superfichissimo upgrade, decide di tirare il calzino. Così, senza preavviso. In barba alle pubblicità e alle richieste di feedback (“abbiamo migliorato il servizio, dicci cosa ne pensi….” cari, se vi dicessi davvero cosa ne penso non basterbero i byte di questo ondo e quell’altro per ricoprirvi di insulti!).
Mollandoti in strada come una gomma bucata, o peggio.
Si perchè al giorno d’oggi, siamo dipendenti da questa tecnologia che, se decide di incrociare le braccia, ci affossa. Definitivamente.
Una mail persa qua, una comunicazione volatilizzata là, quei documenti importanti che tenevi di backup perchè “non si sa mai”, e lo spazio virtualmente infinito che ti propongono per farti iscrivere al loro database non è nemmeno lontanamente bastevole. E devi ricominciare tutto daccapo, anche li, su quel bianco foglio virtuale, dalla tabula rasa in cui si è (beffardamente, si) trasformata la tua vita in un semplice click: come se quei pochi byte di informazioni perse fossero anni finiti in una fumata nera. Non torneranno più e tu ti senti perso, ancora una volta. Come se anche la posta elettronica gratuita t’avesse dato un calcio e fatto finire in mezzo ad una strada.
Cosa scriverò sul cv: licenziata (anche) dalla mia posta elettronca? Esuberata da Hotmail? Cassintegrata da Outlook.com?
E non le si può neanche rispondere, a quella Suprema Entità, come fece Maria Antonietta a chi le chiedeva “il popolo ha finito il pane e ha fame”… delle nostre moine, o delle nostre brioche, la tecnologia, se ne infischia.
E come darle torto: in questa Italia è solo l’ultima di una lunga lista, di cose e di gente che ha detto ” Mo basta, mi sono stufato, e la pianto lì.”
Dà da pensare. E non cose belle.
Menomale che non la pagavo.
La posta elettronica, intendo.
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