un sudista tra le nevi del Minnesota...

Creato il 11 giugno 2011 da Omar
Da queste parti abbiamo ormai da tempo esaurito i superlativi nel parlare della padovana Meridiano Zero e, piuttosto che stare a scervellarci per inventare nuovi reboanti osanna nei confronti del loro indefesso lavoro di ricerca nel calderone del noir d'oltreoceano, proviamo stavolta a centrare il bersaglio dichiarando senza mezzi termini che Yellow Medicine, splendido romanzo appena dato alle stampe, è - nel suo genere - un piccolo capolavoro. Con un occhio incollato alla prospettiva cruda e senza speranza di Jim Thompson e l'altro alla prosa divertita e inarrestabile del suo amico Victor Gischler, Anthony Neil Smith mette a segno una storia che colpisce e appassiona sin dalle prime righe, e lo fa per numerosi motivi: ritmo e ambientazione, anzitutto, ma anche per una esatta definizione dei personaggi nonché per le spacconate in puro stile southern. Già, perché pur ambientata fra i campi di granturco gelidi e innevati del Minnesota la vicenda sulla quale il romanzo progredisce ha per protagonista un satanasso figlio del Mississippi: si chiama Billy Lafitte, ed è un giovane vicesceriffo la cui morale è - per l'appunto - degna di quella dei poliziotti corrotti e malvagi che hanno reso veri e propri capisaldi molti dei libri del grande Jim Thompson.Uomo del sud tutto temperamento e testosterone, Billy fatica a decodificare le leggi che regolano i rapporti fra gli abitanti delle terre del nord e i sioux dei casinò. In un universo popolato da loosers e ubriaconi, medici alcolizzati e guardie del corpo corrotte, Lafitte è una mina vagante. E quando Drew, la ragazzina che gli ha acceso il sangue, gli chiede di rintracciare il suo fidanzato, non se lo fa ripetere due volte. Troverà Ian quasi subito in un dormitorio studentesco ma il ragazzo, che è a letto con un'altra, è già finito in un mare di guai: marchiato con un ferro da mandriani, è ora sul libro nero di una gang che sta progettando di fare del Minnesota la nuova raffineria di metanfetamine degli States. Ma se è vero che ogni indagine ha un prezzo, ficcare il naso in questa costerà a Billy molto caro, perché Ian e la sua nuova fiamma scompaiono e quando lui torna al college trova ad aspettarlo una testa mozzata e un manipolo di scalcagnati terroristi che ha l'obiettivo di ucciderlo. Yellow Medicine regala momenti di grande sollazzo al cultore del filone, immergendo il lettore in stranianti atmosfere dark che ricordano ora uno dei più bei film dei fratelli Coen - Fargo, del 1996, non a caso ambientato nei medesimi luoghi - ora la follia lucidamente contenuta dei paesini rurali di tanta cinematografia a stelle e strisce. Chicca aggiuntiva: il lavoro sulla lingua di Luca Conti, un traduttore che - il titolare del blog saprebbe riconoscerlo tra mille - possiede ormai una sua voce, un suo passo, e che sono indubitabilmente garanzia di qualità. Applausi.
Yellow Medicine - Anthony Neil Smith (Ed. Meridiano Zero)

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