Nel post continua esplorazione avevo fatto marcia indietro,
Sono andato avanti e indietro più volte, la cartina non mi dava nessun sentiero da percorrere, ma io ho percorso quello che intuivo e sono riuscito ad arrivare fino al punto in cui nella cartina c'erano traccie di sentiero. A quel punto però, dove in teoria dovevo trovare una via, ho trovato impossibile proseguire, vegetazione troppo fitta anche per la mia ostinazione.(punto con la freccia)
Non mando giù facilmente le "marcie indietro" ma le considero un passettino verso la ricerca ed esplorazione di cose nuove. E mi ripeto all'infinito, ciò non vale per la corsa, ma per qualsiasi cosa facciamo nella vita.
Fare marcia indietro vuol dire saper valutare delle condizioni oggettivamente, e rimandare il completamento o la continuazione in un secondo momento, quando ci saranno sufficienti, altri elementi validi.
Oggi sentivo che anche questo tassello era da sistemare, dopo studio e valutazione del percorso, ho ripercorso parte del sentiero di ieri, ad un certo punto ho deviato dove sapevo che dovevo, ma mi sono trovato nel nulla in mezzo al selvaggio bosco, nessun aiuto dalla mappa, provo a destra a sinistra, vado su e giù su pendi fangose all'inverosimile, solo grazie ai paletti sto in piedi, sono dentro fino al collo nelle sabbie mobili.
Lo si nota bene dalla traccia, dentro l'ellisse.
Nonostante nella cartina siano segnati sentieri, ed è evidente che ci sono, la vegetazione ha preso il sopravvento, se non vengono costantemente mantenuti, questo è quanto accade.
Proseguire ormai mi sembra folle, ma sono sopra proprio al punto in cui mi sono fermato qualche settimana fa!!!!! scorgo in discesa una traccia, 50% di pendenza, metà di me dice non pensarci nemmeno, l'altra metà non puoi rinunciare, buttati.Dr. Jekyll e Mr. Hyde, vince jekyll, mi butto, scio sul fango, pongo la massima prudenza, non ci son pericoli, se cado mi infango e mi siedo sulla melma, niente di più.....
Incrocio lo scarico di un torrentello, acqua corrente, ma almeno c'è ghiaia e non si scivola.Sento e annuso che sto arrivando al punto di incontro, e infatti ci arrivo con immensa gioia, rivedo il punto in cui mi ero bloccato qualche settimana prima, rido e mi dico, si effettivamente quella volta ho fatto bene, andar sù di quà non ci avrei mai pensato, la riguardo in salita e effettivamente fa impressione.Proseguo la discesa vincitore e saltando come un matto tra sentieri noti. Ad un certo momento mi invento una deviazione invitante, che però termina poco dopo nel punto indicato dalla freccia, uno sbarramento blocca l'accesso ad una frana consistente.
Tornando giù, per evitare una "russa" affilata di spine...una fra le mille, mi si è infilato uno spino di 3-4mm nel dito, poco dolore, ma me ne accorgo per l'abbondante sangue, che non riesco a fermare nemmeno succhiando, sembra un rubinetto aperto.E il motivo sta nella presenza dell'aculeo, correndo, decido di toglierlo a ...strappo senza pensarci troppo, uaaaa, un pò di bua, e poi di nuovo a succhiare e tenerlo alto, dopo qualche centinaio di mt tutto a posto, cicatrizzato e meglio di prima.Nel ritorno, decido di non fare il sentiero per la tramontana, già percorso tempo fa, per tornare all'auto, all'altezza della contrà scappin devio secco a sinistra e prendo un sentiero ben segnato in cartina e ben visibile, che mi porta in salveregina.Percorso chiuso dunque anche questo, con gran soddisfazione
provatelo, ma evitate questo periodo, se non siete proprio selvaggi e non vi fa una beffa il fango, o sabbie mobili di fango.E poi qualcuno mi chiede, ma vai a correre anche se piove??????Mmmmmmmmmm no comment.