Il Robin Hood della Camera, il deputato IDV Francesco Barbato, a Piazzapulita di La7, ha rivelato un altro mattoncino del castello di privilegi della Casta. Stavolta si parla di banche.
Per qualche motivo, all’interno di Palazzo Madama, c’è una filiale della Banca Nazionale del Lavoro. Il favore agli onorevoli vien da sé. Per un mutuo a tasso variabile per l’acquisto di una casa il tasso variabile è 1,57%, di gran lunga il più basso in Italia e persino più basso di quanto indicato nella convenzione tra Senato e BNL (1,72%).
Il tasso da furto si può estendere anche a persone terze: basta che l’onorevole sia il garante o il cointestatario. Ma a nessuno è venuto il dubbio che possa essere usato come strumento di clientelismo?
Per chiarire lo scandalo, basta dire che un mutuo BNL per una persona normale, qualora riesce a offrire garanzie per ottenerlo, ha un tasso del 4,07%, la rata mensile è di 1.046 euro. Per gli onorevoli, solo 818 euro.
In generale, le banche chiedono un tasso dal 3,70 al 4,50%, costruito aggiungendo al tasso di riferimento (l’Euribor a 1 o 3 mesi) uno spread dal 3 al 4%. Per gli onorevoli lo spread è di solo lo 0,7&.
Un bel guadagno anche sul tasso fisso: per gli eletti il 3%, per un normale cittadino dal 6,40 al 7%.