Come sapete (e se non lo sapete ve lo dico) sto scrivendo una storia che parla di viaggi nel tempo, Magnificent ’85.
Ne riparleremo a tempo debito.
Come spesso mi capita in queste occasioni approfitto della fase di documentazione per raccogliere una quantità enorme di materiale, che poi riciclerò in gran parte qui sul blog per l’appuntamento mysterico del giovedì.
Abbiamo già inquadrato l’argomento di oggi, giusto? Sì: parliamo di time travel.
Sui meccanismi che lo governano e i vari paradossi che genera torneremo in futuro (sul vecchio blog trovate già molti articoli a tema). Questa volta mi limito a segnalarvi un video che ho trovato di recente, a dir poco curioso.
Fa parte di un cortometraggio che assembla il dietro le quinte di un famoso film di Charlie Chaplin, The Circus. Il materiale è stato curato da un regista nordirlandese, George Clark, che ha scoperto questa anomalia davvero singolare. Gustatevi il filmato, poi ne parliamo.
Non ci vuole Sherlock Holmes per individuare la scena incriminata. A un certo punto si vede un’anziana donna, vestita con un cappotto e un cappello, che tiene la mano sinistra vicino al volto. Vicino a lei non c’e’ nessuno, eccezion fatta per un uomo che passa nella sequenza successiva.
La donna nei suoi gesti sembra “parlare” e pare avere un comportamento vagamente moderno.
La prima cosa che viene in mente osservando la scena proprio è questa: la donna sta parlando al cellulare.
Solo che siamo nel 1928. I primi apparecchi di telefonia mobile sono comparsi sul finire degli anni ’70 ed erano enormi. Quindi molti ne hanno dedotto che potrebbe trattarsi di un viaggiatore temporale.
Ok, andiamoci piano. Le obiezioni possibili sono tante. Eccole:
- Si tratta di un falso, di uno scherzo messo in atto da chi ha montato questo materiale per proiettarlo al Manns Chinese Theatre di Hollywood, dove era in programma un festival del cinema.
- La donna sta facendo qualcosa che sembra una telefonata, ma che in realtà non lo è. Per esempio ha mal di denti e si tiene la guancia dolorante con una mano (anche se effettivamente sembra parlare).
- Nel 1928 non c’era assolutamente alcuna rete telefonica a cui agganciarsi.
- Non potrebbe nemmeno trattarsi di una radio miniaturizzata. I primi transistor sarebbero comparsi sul mercato solo alla fine degli anni ’50.
- Gli ingrandimenti fatti dagli esperti rivelano quello che sembrerebbe in effetti un oggetto rettangolare stretto nella mano della donna. Qualcuno parla però di un apparecchio acustico.
Fatto il giusto pieno di razionalità, concentriamoci ora sulle ipotesi più romanzesche e assaporiamone il gusto, pur sapendo che si tratta di forzature.
- Ammettendo che si tratti di un viaggiatore temporale, quel che ha in mano potrebbe essere un qualche genere di comunicatore a onde corte, non necessariamente un classico cellulare.
- La donna potrebbe non essere tale. Il fisico appare robusto e piuttosto virile, l’abbigliamento pesante, perfetto per un travestimento.
- La donna (o l’uomo, poco importa) sta chiaramente parlando. Quindi l’ipotesi del cornetto acustico, che serve per ascoltare, sembra un ripiego forzato.
- Sembrerebbe da escludere la possibilità di una pubblicità virale. Il DVD in questione è stato commercializzato l’ultima volta nel 2004, mentre la scoperta del materiale recuperato da Clark è del 2010.
Ancora più suggestiva l’ultima provocazione degli “esperti dell’insolito”. Prendetela, se preferite, come un interessante spunto narrativo:
- Se si tratta di un viaggiatore temporale, questa passeggiata con cellulare, fatta davanti alle cineprese di un film che sarebbe diventato famoso, rappresenterebbe l’ideale per farsi notare dagli spettatori del futuro. Ossia da quelli che sanno riconoscere un cellulare (e l’atteggiamento di chi lo usa) fin dalla prima occhiata.
Questo è quanto, cari lettori.
Come sempre in questa rubrica si fantastica molto, ci si diverte, e al limite si ragiona un po’. Se non altro vi ho proposto una variante poco conosciuta della solita storia di John Titor.
E, sì, sui crononauti torneremo senz’altro.
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