Un Tg all’insegna della libertà e del pluralismo dell’informazione. Un Tg che ha scelto di collocarsi fuori dalla mischia e non attaccare nessuno, oppure, ed è quello che deve fare, stare al di sopra della mischia ed essere anti-berlusconiano ma anche anti-bersaniano, anti-finiano, anti-casiniano ecc. Un Tg in cui si danno solo le hard news, via tutte le notizie minori. E via anche sfilate di moda o pubblicità di auto che servono solo a fare girare i marchi importanti. A seconda di quante sono le notizie importanti si sceglie come svilupparle e che spazio dare loro.
Il tentativo di spiegare i fatti, raccontarli ma anche inquadrarli lo ha portato ieri sera a dare larga importanza alla questione giustizia appena varata, una riforma di cui Berlusconi si dice soddisfatto “L’aspettavo dal ’94. Se si fosse fatta prima non ci sarebbe stata Mani pulite, non sarebbe stata spazzata via un’intera classe politica”… Al contrario l’opposizione, dice no alla proposta, bocciando tutto l’impianto perché cambia i connotati alla magistratura e i magistrati si dicono pronti allo sciopero perché è una “riforma punitiva che riduce le garanzie per i cittadini”. Antonio Di Pietro “antidemocratica” e “non degna nemmeno del peggior vecchio stato sudafricano”, annunciando un emendamento abrogativo.
Ma quali sono i punti essenziali del testo, tanto atteso da una parte e altrettanto contestato dall’altra? Intanto la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri. Di conseguenza ci saranno due distinti Consigli Superiori della Magistratura, entrambi presieduti dal Capo dello Stato. Non è prevista rieleggibilità. Prevista invece l’istituzione di una “Corte di disciplina” suddivisa in due sezioni separate, una per i giudici, l’altra per i pm. I magistrati saranno “direttamente responsabili degli atti compiuti in violazione di diritti al pari degli altri funzionari e dipendenti dello Stato”. L’azione penale resta obbligatoria, ma “secondo i criteri stabiliti dalla legge”. Non sarà più possibile ricorrere in appello contro le sentenze di primo grado di proscioglimento, se non nei casi “previsti dalla legge”.
Guai a parlare di “riforma ad personam”: Berlusconi ha ribadito subito che si tratta di “una riforma organica, di prospettiva e di profondo cambiamento che non ha nulla a che fare con i processi in corso”. E a tal proposito il premier ha annunciato: “questa volta mi prenderò la soddisfazione di essere presente nelle aule dei processi. Credo che mi prenderò delle belle soddisfazioni e soprattutto spiegherò agli italiani come stanno le cose. Ho la pretesa di venire assolto, come fatto 24 volte su 30 nei processi che mi sono stati organizzati contro e come farò per quelli che mi restano”.
Il Tg di Mentana, quindi ha scelto di essere diverso reputazionalmente, ha scelto di essere una voce fuori dal coro, un Tg elettivo ed elitario, rivolto a persone che usano il libero arbitrio per costruirsi una realtà conoscitiva svincolata da influenze e a quanto pare gli ascolti crescono sempre di più.