Il transito di Venere sul disco solare osservato dalla sonda Cassini della NASA. Crediti: JPL/Cassini Team/NASA.
Questa foto mostra il cammino di Venere proiettata sulla superficie del Sole lo scorso 21 dicembre 2012, come osservato dalla sonda Cassini della NASA in orbita intorno al sistema di Saturno. Questa è la prima volta che una sonda è in grado di tracciare il transito di un pianeta sul disco solare nel nostro Sistema Solare al di fuori dell’orbita terrestre, ossia non con satelliti in orbita attorno alla Terra o nè con telescopi terrestri.
Per sette anni il VIsual and Infrared Mapping Spectrometer (VIMS), strumento a bordo di Cassini, ha studiato i modelli climatici che si sviluppano nell’atmosfera di Saturno, la composizione di idrocarburi sulla superficie del satellite maggiore, Titano, gli strati di aerosol su di esso e la mescolanza di polvere e ghiacci negli anelli del pianeta. In questi ultimi mesi lo strumento ha testato altre sue potenzialità. Lo spettrometro, infatti, è stato in grado di tracciare il percorso del pianeta Venere sulla superficie del nostro Sole dal sistema di Saturno. Un transito osservato da Terra si è avuto qualche mese fa, lo scorso 5-6 giugno 2012; il precedente nel 2004. Ma l’osservazione di dicembre segna il primo risultato positivo della registrazione di un transito di un pianeta nel nostro Sistema Solare da oltre l’orbita terrestre.
Transito di Venere sul disco solare nel 2004. Crediti MrEclipse.com: http://www.mreclipse.com/
Cassini ha raccolto i dati sulla presenza di molecole nell’atmosfera del pianeta Venere dato che la luce del Sole risplende attraverso di essa. L’obiettivo principe non era quello di osservare Venere per ottenere maggiori informazioni su di esso, quanto quello di testare la capacità dello strumento VIMS per osservare pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare.
“L’interesse per le indagini in infrarosso per pianeti extrasolari è esploso negli ultimi anni da quando Cassini è stata lanciata, per cui non avevamo idea all’epoca che cosa avremmo chiesto a VIMS per imparare questo nuovo tipo di trucco” ha affermato Phil Nicholson, membro del team VIMS della Cornell University, Ithaca, New York, che sovrintendeva le osservazioni del transito. “Ma VIMS ha lavorato così bene da Saturno che possiamo iniziare a pensare ad altri aspetti che potrebbe sviluppare”.
VIMS sarà in grado di completare gli studi degli esopianeti compiuti dai telescopi spaziali quali Hubble Space Telescope e Sptizer Space Telescope della NASA. Gli scienziati di VIMS sono particolarmente interessati nello studiare i dati dell’atmosfera, come le firme di metano, da lontani sistemi nelle lunghezze d’onda del vicino infrarosso.
Il satellite Titano ripreso dalla sonda Cassini con lo strato atmosferico ben visibile. Crediti Cassini Team/NASA/JPL.La ricerca dev’essere molto accurata per poter ricavare uno di questi pianeti extrasolari nel mirino di VIMS, ma lo strumento ha fatto davvero molta pratica venendo puntando verso altre stelle. All’inizio del 2012 VIMS ha ottenuto la sua prima osservazione di grande successo del transito dell’esopianeta HD 189733b. Gli scienziati vogliono aumentare le loro osservazioni con la riduzione della quantità di rumore nel segnale (il famoso rapporto segnale-rumore). Nell’aprile 2012, VIMS ha dimostrato un altro tipo di flessibilità ruotando gli occhi verso le fessure che formano dei tagli sulla calda superficie di Encelado, luna di Saturno. VIMS è particolarmente adatto nel raccogliere dati di tipo termico con temperature intorno a 200 K, ossia intorno a -73°C. Così, mentre è in grado di rilevare macchie calde e nubi turbolenti su Saturno, VIMS non è in grado di rilevare le emissioni termiche su Titano, i satelliti ghiacciati o gli anelli di Saturno, dato che le loro temperature sono molto basse. Ma le fessure su Encelado, che gli scienziati hanno denominato come tiger stripes, strisce della tigre, sono abbastanza calde per VIMS da essere rilevate a causa del calore che proviene da esse.
“Per la prima volta, siamo stati in grado di osservare che i getti provengono dalla superficie di Encelado originate da piccole macchie calde” ha affermato Bonnie Buratti, scienziato del Jet Propulsion Laboratory della NASA, Pasadena, California. “Questa nuova osservazione è una buona evidenza che l’acqua liquida è presente nel sottosuolo del satellite”.
VIMS è uno dei 12 strumenti su Cassini lanciato nel 1997, che iniziò a lavorare intorno a Saturno nel 2004. Cassini continua a lavorare e sembra non sentire il passare del tempo. Al momento non pare troppo stanco per sperimentare qualcosa di nuovo, dicono i ricercatori.
La missione Cassini-Huygens è un progetto di cooperazione tra la NASA, l’European Space Agency (ESA) e l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI). Il Jet Propulsion Laboratory, una Divisione del California Institute of Technology, a Pasadena, California, gestisce la missione per conto del Science Mission Directorate della NASA, a Washington, DC.Il team del Visual and Infrared Mapping Spectometer (VIMS) ha sede presso l’University of Arizona, Tucson.
Fonte Jet Propulsion Laboratory – NASA : http://www.jpl.nasa.gov/
Venus Today – Transit of Venus To Be Observed from Saturn: http://www.venustoday.com/news/viewpr.html?pid=39611
Sabrina