I mesi di ottobre e novembre del 2013 mi hanno regalato una grande sorpresa. Il mio primo romanzo "La Stella di Giada", uscito in versione e-book a fine settembre, ha scalato la classifica dei best seller di amazon, arrivando a piazzarsi al 5° posto.
Da settembre ad oggi, il titolo ha venduto oltre 2000 copie , un successo che ha superato di molto le mie previsioni.
Il mio titolo ha poi abbandonato in fretta la top100, ma questo non mi ha affatto intristito, anzi. Sono abituata a raccogliere il meglio che la vita offre e quindi non posso che sorridere al pensiero di aver guadagnato così tanti lettori in poco tempo.Mi fa sorridere un po' meno il fatto che in giro per il web nascano come funghi consigli per scalare in maniera più o meno lecita la classifica. Scambi di recensioni con colleghi, senza leggere i romanzi, acquisto di copie del proprio manoscritto, recensioni stroncanti al lavoro del collega che sta più in alto.Il mondo va al contrario da un po', ormai me ne sono accorta, tuttavia rimango basita di fronte a questi atteggiamenti di persone che, in teoria, dovrebbero essere degli artisti."Il mercato è duro da conquistare", "è difficile farsi notare", queste sono cose assodate che ben conoscono tutti gli scrittori. Tuttavia, almeno in teoria, si pubblica per il puro piacere di farlo, per condividere una parte di noi stessi con i lettori. Con la giusta promozione e l'impegno, il nostro lavoro può raggiungere una quantità sempre maggiore di persone e piano piano riuscire a scalare quelle benedette classifiche. E quando succede la soddisfazione riempie il cuore.Mi domando quindi quale sensazione provino i "disonesti" nell'arrivare in alto senza effettivi meriti o a leggere farlocche recensioni positive.Mi viene da rispondere alla Jack Sparrow: "certe miserie si commentano da sole". Peccato che i trucchi delle miserie in questione prima o poi vengono a galla, con il risultato di gettare l'ombra del pregiudizio su l'intera categoria degli scrittori Self e non.