Un uovo dentro ad un fiore

Da Marinaspada
Ricordo sin da quando ero bambina l'usanza di mangiare a colazione, il mattino del giorno di Pasqua, l'uovo benedetto.
Il sabato Santo mia mamma faceva bollire le uova che una volta diventate sode io dipingevo, poi dopo averle messe dentro ad un cestino le portavamo in Chiesa per la benedizione.
Ho trasmesso questa tradizione anche alle mie figlie e a mio marito che non la conosceva. Quando le mie figlie erano piccole erano loro a decorare le uova, un momento divertente e coinvolgente.
Per rallegrare la tavola e presentare le uova sode in modo diverso, quest'anno ho pensato di fare dei fiori di feltro dai grandi petali ed utilizzare le loro corolle come base d'appoggio per le uova.

Ho voluto adattare alla tradizione dell'uovo pasquale, la mia ultima passione creativa: il feltro.


Ho recentemente seguito un corso, proprio per imparare a fare dei fiori con la lana cardata.

Quelli che vedete sono i miei primi esperimenti, son venuti un po' ruspanti, ma tutto sommato non mi dispiacciono.

Al supermercato ho trovato una confezione di ovetti di zucchero colorati e mi è piaciuta l'idea di metterli  in un piatto assieme ai fiori. 

Nelle foto vedete alcune prove, ma può darsi che trovi un'alternativa che mi piaccia di più.

Alla ricerca delle origini di questa tradizione delle uova benedette, ho trovato sul web delle interessanti spiegazioni che allego qui di seguito.

"L'uovo è il più antico simbolo dell'origine della vita; è sempre stato associato alla primavera, alla rinascita e, nella cultura cristiana, alla resurrezione. La tradizione pagana di scambiarsi uova dipinte nelle feste propiziatorie della fertilità risale agli Egiziani ed ai Persiani. Il dono era considerato di buon auspicio, in quanto simbolo del rinnovarsi della vita. 

Tale simbologia, con qualche variante, fa parte della cultura di moltissimi popoli antichi. Tra i romani, ad esempio, Plinio testimonia il costume di seppellire nei campi uova dipinte di rosso, per tenere lontani gli influssi malefici e propiziarsi un buon raccolto.

La Pasqua ebraica (da "Pasach", passaggio) è la ricorrenza che ricorda l'esodo dall'Egitto e la rinascita spirituale. Il pasto rituale della festa, oltre all'agnello (simbolo di dolcezza e di sacrificio) ed al pane azzimo (simbolo di penitenza), prevede le uova, simbolo di una nuova vita.
La simbologia ebraica fu assimilata dai primi cristiani, per celebrare il ritorno alla vita di Cristo. L'uovo fu mantenuto come emblema della rinascita ed associato alla sacralità del battesimo, da cui la tradizione di scambiarsi uova benedette. Anche l'uso di colorare le uova si è mantenuto nel tempo ed alcune leggende lo hanno legato alla figura di Cristo risorto: Maria Maddalena era una delle donne che erano andate al sepolcro di Gesù, ma l'aveva trovato vuoto. Allora corse alla casa nella quale si trovavano i discepoli, entrò tutta trafelata ed annunciò la straordinaria notizia. Pietro, uno dei discepoli, la guardò incredulo e disse: "Crederò a quello che dici solo se le uova contenute in quel cestello diverranno rosse."
E subito le uova si colorarono di un rosso intenso!"                                                                              (link)
Mi piace risalire alle origini delle nostre tradizioni e capire le ragioni della loro nascita.
A chiusura di questo post, auguri a tutti i papà, oggi S.Giuseppe è la loro festa!
Un augurio e una preghiera particolare al S.Padre,  Papa Francesco, padre di tutta la Chiesa  che oggi ha celebrato la Santa Messa di inizio pontificato. link Un caro saluto a tutti,
Marina

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