Magazine Società
…Dopo essere stato il primo a depositare le schede referendarie al seggio numero 85 di Genova, salgo su un intercity per Roma. Mai un viaggio in treno, come quello di ieri, si rivelerà uno spaccato di società italiana da riflessioni profonde e grandi speranze. E’ leggendo la citazione su Repubblica, su Andreotti sul “…meglio tirare a campare che tirare le cuoie” che tra i miei compagni di viaggio inizia lo scambio di parole. Un ragazzo di Pisa, forse qualche anno più di mio figlio, maglietta nera con disegni dark, che rientra a casa per correre a votare, non ha esitazioni se andare al mare o meno, sicuramente la priorità è il voto. Una signora, più sulla mia fascia di età, si racconta e racconta dalla sua esperienza che rimbalza tra italia e Brasile nel campo dell’imprenditoria “…non se ne può più di bunga bunga,….abbiamo delle eccellenze e dobbiamo saperle valorizzare…” sta rientrando a Civitavecchia per correre a votare. Un Signore, con evidente accento straniero, conferma le parole della signora, sottolineando quanto sia squalificato il nostro paese dal piduista di Arcore. Nei viaggi lunghi è inevitabile l’avvicendamento dei compagni di viaggio, non nego un certo impaccio nel momento in cui nello scompartimento prendono posto una suora e un insegnante di scuola media che viaggiano assieme. L’imbarazzo si scioglie subito, questa minuta suora dichiara pubblicamente che ha ritenuto opportuno andare subito a compiere il “suo dovere”, votando ai referendum, e soprattutto votando quattro si, perché “…l’acqua è un bene comune” e “…non se ne può più di un premier che si crede l’unto del signore ed è la vergogna per tutti”. L’insegnante, di Campobasso, parla della comunità cristiana a cui appartiene e che tutta compatta andrà a votare i quattro si. Non si parla però solo di referendum, si parla di educazione alla legalità, dei danni che la cultura berlusconiana ha prodotto nella società italiana e i modelli che ha prodotto nell’educazione dei giovani.In quello scompartimento viaggiava la dignità degli italiani, la dignità di lavoratori come i due ragazzi napoletani costretti a trasferirsi a Nord per fare quadrare un proprio bilancio economico sempre al limite del collasso.In quello scompartimento viaggiava il meglio dell’ Italia che non merita il cialtronismo di legislatori che camuffano la loro inettitudine e malafede nella prerogativa del diritto di non andare a votare ai referendum.Fanno le leggi e non hanno neanche la dignità e l’onestà di difenderle di fronte alla richiesta popolare di sottoporle a referendum, quell’espressione popolare che li ha designati quali rappresentanti politici nelle istituzioni.…..Con alcuni ci siamo dati un appuntamento….oggi in piazza del Popolo a Roma…indovinate un po a far che?Loris
un omaggio a Reggio Emilia per la percentuale di votanti alle 22 di ieri sera 54,60%
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