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Un week-end magico per l’Italia

Creato il 19 gennaio 2016 da Retrò Online Magazine @retr_online

L’ultimo fine settimana ha regalato gioie all’Italia sciistica: Razzoli e Gross tornano sul podio, così come Federica Brignone. Sorprendono, in negativo, Hirscher, Gut e Vonn.

Razzoli e Gross presenti

Week-end magico per l’Italia. Arriva l’inverno come piace a noi e arriva anche l’Italia come vorremmo vederla sempre. Nello slalom di Wengen, dietro al solito strabiliante norvegese Kristoffersen, finalmente ci sono i nostri Razzoli e Gross. Dopo troppe prove davvero sfortunate finalmente il loro potenziale ha trovato premio in un bellissimo podio. Il lavoro paga sempre ma nello slalom tutto deve sempre girare perfettamente: una semplice “riga” sbagliata e tutto il lavoro è da buttare, soprattutto a Wengen, dove si scende a 70 all’ora cercando di passare ad ogni porta attraverso la cruna di un ago. Entrambe le manche sono state infatti disegnate per velocizzare un tracciato non sufficientemente tecnico con una pendenza inconsueta. Si è assistito, però, ad una gara entusiasmante con distacchi limitati e con ripetuti colpi di scena. Persino Hirscher, il cui vocabolario non conosce la parola “sbaglio”, ha dovuto arrendersi al suo essere comunque “umano” uscendo in seconda manche dopo aver disputato una prima non ai suoi livelli.
Stupisce infatti vedere Hirscher chiudere decimo in prima manche e non vederlo concludere la seconda ma sono cose che capitano anche ai più grandi e che, paradossalmente, danno ancora più merito alla loro incredibile continuità. Tanto per dire, Hirscher non usciva in slalom dal 12 febbraio 2015, a Beaver Creak.

Brignone per l’Italia rosa

Ma anche l’Italia rosa sorprende: Federica Brignone torna sul podio e non è solo lei a regalarci soddisfazioni.
Nel gigante di Flachau, vinto dalla tedesca Rebensburg, è seconda Ana Drev ma la grande sorpresa è la squadra Italiana. Federica ritrova il podio (ultimo terzo posto ad Are prima di Natale) e nelle prime dieci anche altre tre atlete italiane: Nadia Fanchini (6) e a pari merito, settime, Marsaglia e Moelgg. Francesca Marsaglia è autrice di una seconda manche strepitosa, in cui segna addirittura il miglior tempo parziale. Se solo avesse sciato nella prima come ha saputo fare nella seconda, l’avremmo sicuramente vista sul podio accanto alla nostra Federica. Ma siamo sicuri che questa soddisfazione arriverà. Ogni gara, infatti, Francesca migliora e dà segnali positivi. L’importante è continuare a crederci. Solita grande prestazione per Goggia, quindicesima, la cui polivalenza continua ad entusiasmarci. Ma non era “solo” una discesista? Grinta, talento e voglia bestiale. Bassino è diciottesima ma va bene così, praticamente una posizione per ogni anno della sua età. Qualcuno si deve ricordare (e le deve ricordare) che comunque la maturazione esige i suoi tempi, tempi che dobbiamo lasciarle e che si deve permettere. Essere nei primi venti al mondo pare comunque non essere un pessimo risultato, specie per una ragazza che potrebbe ancora correre nei junior. Perde, invece, una buona occasione la Gut che, solo 19esima, non sfrutta l’errore della Vonn, dimostrando che anche gli dei, ogni tanto, si concedono un errore.

Segnali azzurri anche a Wengen

La combinata di Wengen è di Jansrud che beffa il connazionale Svindal per 4 centesimi, correndo uno slalom al limite, al pari degli specialisti. Chiude il podio il francese Theaux. Quarto Blondin ma subito dopo c’è di nuovo l’Italia: quinto Paris e decimo Fill. Brutta prova per Innerhofer che scia male nella discesa ed esce nello slalom. Grande delusione anche per Pinturault che in slalom pare un discesista e chiude solo 13esimo.
Svindal conquista, invece, la discesa di sabato, ottenendo la sua quarta vittoria stagionale. Si adatta perfettamente alle condizioni estreme della gara, cosa che non è riuscita, questa volta, al suo compagno Jansrud, solo 12esimo. Il podio si completa con Reichelt e Kroell ma, per l’Italia, a soli 5 centesimi c’è un Dominik Paris in continua crescita. Invece, è quinto Christof Innerhofer, a 2 centesimi dal connazionale, che riscatta così la deludente prova di venerdì, e Peter Fill chiude di nuovo nei dieci, arrivando nono.

Tags:Brignone,Fanchini,Fill,Goggia,Gross,Gut,Hirscher,Innerhofer,Italia,Jansrud,Marsaglia,Moelgg,Razzoli,Svindal,Vonn,Wengen Next post

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