Magazine Atletica
Mentre a pochi chilometri da noi (nel modenese, soprattutto) la terra continua a tremare, e -fortunatamente- da noi no, la mia preparazione per Nizza (ed anche quella di Leonardo per Pescara) proseguono. Quindi sabato mattina nonostante un po' di pioggia ho deciso che un bel giro su per la fondovalle Panaro ci stava comunque e lasciata l' auto a Marano abbiamo intrapreso la dolce salita, comunque con un occhio sempre al meteo incerto. Poco prima del bivio per Trentino un poco simpatico incontro, che meritava una foto...
Ovviamente non siamo stati certo tanto li' a vedere se era una vipera o una comune biscia, e siamo ripartiti in fretta, non mancando di notare che era assai vispa e curiosa. Il giro, esaurita la deviazione del Trentino, ci ha portato fino a Poggioraso, poi viste le condizioni meteo estremamente variabili abbiamo preferito scendere da Fanano per ritornare indietro, rimandando a tempi migliori la scalata al Cimone. Ottanta chilometri ad una buona media, poiche' rimanendo sempre indietro dovevo "darmi da fare" per non essere surclassato da Leo.
Oggi, domenica, abbiamo preso il treno e siamo andati fino a Firenze per la Deejay Ten, che avevamo fatto tre anni fa a Milano con grande soddisfazione. Stavolta abbiamo preferito fare la trasferta in giornata e andare con il treno, per tutte le comodita' che offrono i treni stessi: minore tempo di percorrenza, arrivo diretto in centro e nessuno stress. Per l'andata abbiamo preso (con grandissima soddisfazione) Italo, ovvero "il concorrente" che come spesso capita i primi tempi offre un servizio di gran lunga superiore all'ex monopolista, ovvero FS, come pulizia, comodita' dei sedili (quanto spazio!) wifi attivo e gratuito, e puntualita' (beh, un accettabilissimo minuto e mezzo di ritardo...) Leggere poi che si fanno i 300km/h fa un certo effetto.
Arrivati a Firenze e trovata (stavolta) in fretta la strada per piazza Santa Croce, ci si e' parata davanti una fila biblica per il ritiro del pettorale! Che -infatti- abbiamo ritirato alle 9.27 (start h 9.30 ma da piazza della Signoria). Gran sprint per arrivare allo start (gia' dato) e tentativo -inutile- di risalire un po' di posizioni, con zig zag continui e su e giu' pericolosissimi sul marciapiede. Aggiungiamo che la gran massa a fatica sfilava per le vie e al primo minimo restringimento ci siamo ritrovati come all'attacco del Polenta alla Nove Colli. Fermi.
Vabbe', capito in fretta che non sarebbe stata la gara dove fare il personale abbiamo preso quel che veniva, godendoci il paesaggio (la salita e la vista dalla terrazza Michelangelo e' favolosa!) e arrivando (tra l'altro con ingorgo) al traguardo in un'oretta, secondo piu' secondo meno, e considerati i 2 minuti per la sosta acqua, un altro minutino per bisogno fisiologico e i vari rallentamenti, non e' andata neanche troppo male.
All'arrivo il delirio (bis) con la piazza strapiena e comunque l'organizzazione ha retto, rispetto a quello che avevo letto. Medaglia e pacco post gara accettabile (una mela, pacchetto di fazzolettini di carta, acqua e una bottiglia di sali Enervit). Anche gli spogliatoi erano decenti.
Dopo di che (ore 10.45), salutati alcuni della Pasta Granarolo anche loro qua per diletto podistico, ci siamo diretti per un giro turistico della citta', perche' -al di la' dei fiorentini- Firenze ha sempre un certo fascino. Poi, andare in giro con una medaglia al collo fa sempre inorgoglire, specie quando qualcuno cerca di capire a cosa si riferisca.
Carla si era fatta dare un paio di ristoranti da un collega, ma la scelta si e' rivelata sfortunata, dato che La Casalinga era chiusa per turno, e il Desco chiuso per cerimonia privata. Cosi' abbiamo optato per la Nella, a fianco del secondo. Decidiamo subito, con buona pace della dieta, di farci una ribollita tipica, che si e' rivelata piuttosto carica ma godibile. Poi, non sazi ci facciamo anche una pappa al pomodoro in due, molto piu' carica della ribollita e di lunga digestione (scopriremo poi). Comunque consigliabile, anche se il migliore rimane il Divina Commedia provato a novembre per la maratona
Alla fine un po' di rammarico perche' cerchiamo sempre di trovare la garetta dove esprimerci al meglio, ma ogni tanto fa bene anche non pensare sempre al crono. Certo che ora mi tocca andare a fare altre DJ Ten, visto che la maglia -taglia XL e per di piu' della DJ Five!- grida vendetta...
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