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Una Barcellona diversa, ma mai senza arte e bellezza

Creato il 10 dicembre 2015 da Nonsoloturisti @viaggiatori

Ci sono posti che con il tempo migliorano. Sembrano acquisire bellezza e alcune cose che un tempo non ci apparivano significative, d'un tratto diventano un incanto. L'esempio più lampante è Barcellona, una città la cui storia la rende sempre più bella, grazie alla differente concezione di bellezza che acquisiamo col tempo.

Una Barcellona diversa, ma mai senza arte e bellezza

Quasi tutti ci siamo già stati almeno una volta, ritrovandoci estasiati dal genio di Gaudí che con il suo estro ci catapulta in un mondo fiabesco contornato da colori e forme inimmaginabili. Ma la capitale catalana permette sempre di trovare un percorso alternativo - ma dello stesso spessore d'interesse - che faccia scoprire cose sempre nuove e sorprendenti.

Nel nostro riesplorare Barcellona abbiamo incontrato un personaggio dal talento grande quasi quanto quello di Gaudì, forse proprio il suo padre artistico e morale. Muovendoci sulle tracce di Lluís Domènech i Montaner, attraverso le sue opere siamo andati alla scoperta di una Barcellona indedita ma non meno suggestiva.

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Tra le sue creazioni più significative, Palau de la Mùsica Catalana - dal 1997 Patrimonio dell'umanità UNESCO - non può di certo passare inosservato. Situato a pochi passi dalla portentosa Basilica Santa Maria del Mar - tra il Barrio Gotico e La Ribera - questo palazzo è un inno alla musica, ai suoi interpreti di maggior spessore, al Modernismo e alla Catalogna. Semplicemente sublime in tutte le sue forme, ed elegante in ogni suo stravagante particolare.

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Un altro edificio degno di nota è sicuramente l'incredibile giostra di colori e forme del Recinte Modernista de Sant Pau, l'edificio più grande realizzato dall'architetto. L'antico ospedale giace a pochi metri dalla Sagrada Familia, come a mettere di fronte i due più grandi interpreti del Modernismo catalano.

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Durante una passeggiata spensierata a Passeig de Gràcia scorgerete sicuramente una casa che non passa inosservata e che si differenzia in qualche modo dalle altre opere moderniste per eleganza: è Casa Fuster, acnh'essa opera di Lluís Domenech.

È invece un vero peccato non poter godere di un'opera d'arte del calibro dell' Hotel Internazionale, costruito in occasione dell'Esposizione Universale del 1888. Secondo alcuni intellettuali e artisti dell'epoca era un'opera rivoluzionaria e capostipite di un'era nuova, quella che poi sarebbe divenuta nota appunto come Modernismo. L'ubicazione su un terreno ceduto al Porto di Barcellona ha portato alla sua inevitabile demolizione.

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Un'altra parte di Barcellona che difficilmente trova posto esauriente in un primo fine settimana, ma che per fortuna viene riscoperto in tutto il suo splendore durante una seconda visita della capitale catalana è Montjuïc.

Etimologicamente Monte degli Ebrei - nome motivato dalla presenza di un antico cimitero giudeo - voleva essere un'imponente terrazza sulla splendida Barcellona in vista dell'Esposizione Universale del 1929, ma in pochi sanno che fu anche teatro del Gran Premio di Spagna, e oggi è uno dei centri fondamentali dell'offerta turistica e culturale di Barcellona con il Palacio Nacional - sede odierna del Museo Nazionale di Arte della Catalogna - a fare da linea di confine tra la stupenda Barcellona e il monte che dall'alto osserva Piazza di Spagna e ogni giorno offre una splendida visuale sui giochi d'acqua della famosa Fontana Magica.

Montjuïc ospita anche un variopinto giardino botanico (ingresso gratuito) con più di 600.000 piante che costituisce un allegro percorso meno convenzionale per risalire o scendere, in alternativa alle splendide funivie che partono dal porto (rossa) e che si distinguono dalla più moderna ed economica teleferica (grigia) che si avvicina al castello.

Una Barcellona diversa, ma mai senza arte e bellezza

Sulla cima più alta del promontorio si trova il Castello di Montjuïc, una vecchia torre di guardia medioevale trasformata in castello nel 1694 e che gode di incantevoli viste su Barcellona ed il suo litorale. Anche senza bisogno di visitare internamente il castello si possono scorgere stupendi panorami anche attraverso il Mirador del Migdia e il Mirador de l'Alcalde.

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Sempre in questa zona verde e alberata si trovano interessanti attrazioni quali lo Stadio Olimpico Lluìs Companis, inaugurato nel 1927 e rinnovato per i Giochi del 1992, quando è stato costruito nella stessa zona anche il Palau Sant Jordi. Poi la Torre delle Telecomunicazioni realizzata da Santiago Calatrava, il Poble Espanyol - ricostruzione di un piccolo paesino medioevale - e il Padiglione Barcelona realizzato durante l'Esposizione Universale del 1929. Da queste parti si trova anche la Fondazione Joan Mirò con più di 10.000 tra sculture, dipinti e tappezzerie, alcune tra le più rappresentative del pittore catalano.

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Per rimanere in tema di artisti, torniamo in zona Barrio Gotico per tuffarci nel Museu Picasso, che oltre a raccogliere una delle collezioni più vaste dell'artista spagnolo è anche una delle attrazioni più visitate di Barcellona. E se vi stancaste di attendere in fila potreste avrete la fortuna di trovare un ristorante che espone in vetrina un menù scritto e firmato proprio dal giovane Pablo Picasso.

Un'altra meraviglia di Barcellona sono i suoi mercati. Se la Boqueria de Las Ramblas vi è sembrato un po' troppo turistico, vi consigliamo il Mercato di Santa Caterina, dove respirerete la vera atmosfera spagnola con possibilità di stuzzicare del jamon para llevar: cubetti o fettine di sublime prosciutto crudo salato tagliato rigorosamente con il coltello, confezionato da passeggio.

E per finire consigliamo il mercado El Born, nel quartiere La Ribeira, dove all'esperienza culinaria si aggiunge la grande storia. Si tratta di uno storico mercato rionale risalente al 1876, sottoposto recentemente a lavori di rifunzionalizzazione, che si è riscoperto sito archeologico settecentesco e oggi centro culturale ancora poco conosciuto dalla massa di turisti, ma di notevole interesse e unicità.

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