Nel giorno dell’addio che il mondo sportivo ha rivolto a Pietro Mennea, detentore del record europeo dei 200 metri piani, spentosi all’età di 61 anni, che avrebbe compiuto a giugno, la nazionale italiana è scesa in campo a Ginevra, con il lutto al braccio, per affrontare il Brasile, in una semplice ma prestigiosa amichevole, in preparazione ai mondiali di calcio che si giocheranno proprio nella terra della samba.
In vista di quest’impegno, Prandelli si presenta a Coverciano con alcune novità rispetto all’ultimo incontro con l’Olanda: in difesa, compaiono i nomi di Luca Antonelli, di Christian Maggio e del giovane Mattia De Sciglio; a centrocampo, oltre alle certezze, il ct convoca Andrea Poli e il granata Alessio Cerci; in attacco, invece, non ci sono sorprese.
Per quanto riguarda i due undici iniziali, quello della Seleção prevede: in porta, l’ex Inter, Julio Cesar; in difesa, sulla destra, Dani Alves, sulla sinistra, Filipe, e, al centro, David Luiz e Bonfim Dante; nel mezzo, Fernando, Hernanes, poi, sulla fascia destra, Hulk e, sulla sinistra, Oscar; in avanti, giocano Neymar e Fred.
L’undici azzurro, cui si affida il ct Prandelli per sfatare il tabù che vede l’Italia a secco di vittorie con la Seleção dal 1982, è composto da: Buffon, in porta; a coprire il capitano della Juve, Maggio, impiegato come terzino destro, De Sciglio, come terzino sinistro, e la coppia centrale Bonucci-Barzagli; davanti ai centrali, vengono schierati Montolivo e Pirlo, mentre, sulle ali, Giaccherini, a sinistra, De Rossi, a destra; per finire, la coppia d’attacco è formata da Balotelli e Osvaldo.
Dalle battute iniziali del match, l’Italia sembra essere più carica e in palla degli avversari: nei primi 20′, infatti, sono gli azzurri a costruire le occasioni più nitide, la prima con Giaccherini, dopo pochissimi minuti, cui segue la risposta dei verdeoro con Neymar e una nuova chance sui piedi di Balotelli. Gli azzurri si chiudono bene, rendendo difficile la vita agli avversari, che faticano a trovare spazi e soffrono il movimento continuo tra le linee di Giaccherini. Al 20′, Maggio, lanciato da Pirlo, avrebbe l’opportunità di portare in avanti i suoi ma il suo sinistro è debole e Julio Cesar la fa sua. È una buona Italia ma non basta quando si ha un rivale così forte e che, alla prima vera occasione, non perdona: su cross di Filipe, Bonucci devia il pallone che arriva perfettamente a Fred la cui conclusione al volo sul primo palo batte Buffon. Sotto di un gol, la squadra di Prandelli risponde subito prima con Balotelli poi con Pirlo, che, tuttavia, non riescono ad inquadrare la porta. Per le occasioni create e la prestazione, l’Italia meriterebbe il pareggio ma il Brasile è cinico e, alla seconda chance, raddoppia: Neymar attira su di sé la difesa azzurra per poi servire Oscar; davanti a Buffon, il giocatore del Chelsea non sbaglia, siglando il 2 a 0.
Nella ripresa, Prandelli opta per 2 cambi: fuori Pirlo e Osvaldo, dentro Cerci ed El Shaarawy, passando al 4-3-3. Il copione è lo stesso della prima frazione: l’Italia fa la partita mentre gli avversari rispondono in contropiede. Alla fine, dopo aver aspettato ben 50′, gli sforzi degli azzurri vengono premiati: sfiorato il gol che accorcia le distanze con il Faraone, al 54′, su calcio d’angolo, De Rossi firma l’1 a 2, anticipando Dante. L’Italia ci crede e, tre minuti dopo, agguanta il pareggio con una splendida conclusione dalla distanza di Balotelli. Come nel primo tempo, le vere palle-gol vengono create dagli azzurri mentre i brasiliani si aggrappano ai lampi di Neymar e alle conclusioni da fuori area di Hulk, Fred e Hernanes. Al 64′, Super Mario potrebbe realizzare una doppietta personale ma Julio Cesar si oppone alla sua conclusione ravvicinata; poco dopo, ancora su calcio d’angolo, Bonucci incorna bene di testa ma sfiora il palo più lontano; al 76′, ancora Balotelli, servito da un buon Cerci, accarezza solo il secondo gol, perché il difensore del Bayern Monaco, Dante, si “butta” e salva la porta; infine, all’81′, l’ultima palla capita a Cerci che, controllato il pallone, conclude in porta ma alto sopra la traversa. Allo stadio di Ginevra, finisce 2 a 2 tra Italia e Brasile con 2 reti per tempo.
È un risultato che va stretto all’Italia, padrone del campo per gran parte della partita e punita per le sue due uniche disattenzioni. È un pareggio che, però, sa tanto di vittoria, visto il gioco espresso, la mole di occasioni create e la superiorità nel gioco. Il Brasile, invece, messo in difficoltà dai lanci lunghi e dal movimento dei centrocampisti azzurri, nonché aggrappato al talento dei suoi giocatori più forti e rapidi e alle parate dell’estremo difensore del QPR, è stato irriconoscibile. Ora, la testa va alla sfida di martedì a Malta, sfida valida per la qualificazione ai mondiali del 2014.
Articolo di Alessandro Liturri.
Foto Илья Хохлов, licenza CC BY-SA