Se la montagna non viene a Maometto, Maometto... Nel caso di cui ci apprestiamo a parlare, molto più realistico, invece, se il lettore non va in biblioteca (e qui sta il realismo), è la biblioteca ad andare da lui. E per giunta con un mezzo che non inquina.
A Seattle, infatti, qualcuno ha ben pensato di unire due vocazioni importanti e storiche della città: da una parte quella culturale, e nello specifico “libresca”, dall’altra la passione per l’utilizzo della bicicletta. Il risultato è stato il progetto, pubblico, è bene specificarlo, intitolato Books on Bikes.
Di cosa si tratta? Molto semplice: un gruppo di bibliotecari girano per la città su delle bici con una sorta di rimorchio adibito al trasporto di un buon numero di volumi per volta; propongono, aiutano nella scelta, consigliano, promuovono, avvicinano la cittadinanza alla lettura.
Ogni bibliotecario dispone inoltre di un tablet e una connessione Wi-fi a Internet. In questo modo, il servizio offerto moltiplica l’accessibilità culturale, diventa molto più accattivante e si “distribuisce” sul territorio con un vero spirito di delocalizzazione del sapere. Nel “catalogo” dei libri portati in giro, circa quattrocento titoli, compresi libri per bambini e ragazzi, fiction e non-fiction. Books on Bikes rappresenta una bella lezione di senso civico e del progresso culturale, ancora una volta, prima ancora che un’occasione utile e comoda di fruire di una parte del patrimonio librario.
E in caso di pioggia, i libri comunque sarebbero al sicuro, ben coperti.
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