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Una bottiglia di latte è per sempre

Da Sciroccata

Credo sia proprio ufficiale: gli uomini non comprendono il concetto di scadenza. Loro non sono così legati a meschine questioni di tempi e non vogliono accettare il concetto di deterioramento inesorabile delle masse solide e liquide.
Ho dato un rapido sguardo al frigo: c'è una panna da cucina ancora lì, aperta, che ho visto, uguale, identica, nella stessa posizione, una settimana fa. Una bottiglia di latte, anch'essa, abbandonata al disfacimento della materia. Un vasetto di pesto già aperto che secondo me tra un po' subisce una mutazione genetica e diventa un pollo e una baguette con cui potresti giocare a baseball che cerca attenzioni sul tavolo della cucina.
Ogni tanto guardo questi cibi che ormai sono andati e mi chiedo se posso buttarli. Poi mi fermo e penso: magari hanno intenzione veramente di mangiarli, magari sembra un gesto arrogante il mio, e niente, li lascio lì, soli e sconsolati, nella speranza che li notino e che li buttino.
Poi non lo so, perchè c'ho questa speranza, a me che mi frega se vogliono tenersi i cibi scaduti, niente mi frega, però c'ho proprio la tentazione di prenderli e buttarli nel secchio. Ci dev'essere qualche gene dentro l'utero che ti fa venire queste voglie istintive di allungare le manine e ristabilire il giusto ordine delle cose.
Noi accettiamo la caducità dell'universo, ne prendiamo atto, loro invece no, sono convinti che nel grande flusso della vita, ad esempio, una bottiglia di latte è per sempre.



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