La città principale e capoluogo è Strasburgo che è anche il centro urbano più grande, nonché capoluogo del dipartimento del Basso Reno (o Bassa Alsazia o Nord-Alsazia), seguono, per grandezza, Mulhouse e Colmar, quest'ultima capoluogo del dipartimento dell'Alto Reno (o Alta Alsazia o Sud-Alsazia, Sud-Alsace o Südelsass in tedesco).
La cosa che impressiona di più, una volta che si è conosciuto un po' dela sua storia è che, a differenza delle regioni confinanti, l'Alsazia non ha mai conosciuto un periodo di unità e autonomia. Nei secoli ha subito alterne vicende che l’hanno portata ad essere annessa alternativamente all’impero Asburgico, alla Germania e alla Francia: in particolare sino al IX era sotto l’influsso dei franchi, verso la fine del secolo IX è passata alla Germania e incorporata al ducato di Svevia, divisa nei due langraviati dell’Alta e Bassa Alsazia dove è rimasta, sotto gli Asburgo, sino al 1648. Durante la guerra dei Trent'anni l'Alsazia, che era stato un fertile territorio per la diffusione della Riforma, ha subito l'influsso francese sino alle Paci di Westfalia (1648) che cedettero alla Francia i langraviati dell'Alta e della Bassa Alsazia e la prefettura della Decapoli.Luigi XIV rese definitiva l'unione di tutta l'Alsazia, compresa Strasburgo (1681), alla Francia, cui rimase fino al 1870, quando fu annessa assieme alla Lorena alla Germania (Trattato di Francoforte, 1871), in seguito alla guerra franco-prussiana. Nel 1919 fu restituita alla Francia con il Trattato di Versailles. Occupata dai Tedeschi nel 1940, fu liberata dagli Alleati nel 1944. Diverse forme del dialetto alsaziano, variante molto francesizzata del tedesco alemanno, sono tuttora parlate e diffuse in questa regione.
La storia di questa regione ha fatto si che L’Alsazia sia anche una terra d’arte e di cultura i cui diversi impulsi testimoniano dell’apertura intellettuale e dell’inesauribile creatività dei suoi artisti. Le diverse forme artistiche hanno una vivacità significativa, senza dimenticare l’architettura civile che conta su numerosi edifici che risalgono al Rinascimento e all’età classica, l’architettura militare che testimonia della posizione altamente strategica che ha sempre occupato l’Alsazia in Europa e il patrimonio religioso che custodisce dei veri e propri tesori architettonici.Infine, l’ambiente rurale tradizionale con la sua ricchezza e la sua diversità, testimonia della pluralità geografica e culturale dell’Alsazia. Una menzione particolare meritano le cicogne che, dopo un periodo negli anni '70 in cui hanno rischiato l'estinzione, ora, grazie anche alla volontà di numerosi gruppi ecologisti, popolano nuovamente la regione e ne sono diventate il simbolo, visibile in ogni dove.
Il nostro viaggio si è svolto alla ricerca non solo delle testimonianze del passato, ma soprattutto abbiamo privilegiato le escursioni lungo la “Strada dei vini” , la degustazione dei piatti locali, lasciandoci assorbire dal paesaggio dove i vigneti si stendono per km e km, e rimanendo meravigliati come bambini nel vedere le cicogne che hanno costruito i loro imponenti nidi sui tetti delle case più belle dei numerosi villaggi, che hanno conservato ancora intatto il fascino di borghi medievali con le case a graticcio ancora mirabilmente conservate e abitate.Sicuramente le città più note dell’Alsazia sono Colmar e Strasburgo, rispettivamente capoluogo dell’Haut-Rhin e Bas-Rhin, ma i villaggi e le piccole città che si incontrano sono numerose e tutte piene di fascino.L’Alsazia ha una forte connotazione anche turistica e questo forse ha reso alcuni luoghi e prodotti non così autentici, ma nel complesso mantiene ancora una forte identità culturale sua propria.Come ho detto Colmar è il capoluogo dell’Haut-Rhin ed è conosciuta universalmente per il suo centro storico ricco di case a graticcio
ed il quartiere denominato “Petite Venice” per il dedalo di canali sui quali si rispecchiano le case.
e il "Quai de poissonerie", che costeggia l’Antica Dogana.
Ma non tutti forse sanno che la statua che di trova al centro della Piazza dell’Antica Dogana , opera di Bartholdi ( l’autore della Statua della Libertà e originario di Colmar), rappresenta Lazar de Schwendi, comandante al servizio dell’impero e signore di Hohlandsbourg, che si era battuto contro i turchi. Il tralcio di vite che tiene in mano è il ceppo di Tokay che piantò nelle sue terre e secondo la legenda il primo ad essere introdotto in Alsazia.
Colmar è ricca di belle case, di particolare interesse sono la “maison Pfister”
e la “maison des tetes”
Le strade del contro storico di ogni città dell’Alsazia, grande o piccola che sia, è caratterizzata da negozi di prelibatezze tra le quali spiccano le pasticcerie stracolme di Macarons, pain d’épice ma soprattutto il dolce tradizionale alsaziano il Kugelhupf, la cui ricetta è ripetuta, sino alla noia, su ogni oggetto pronto per essere venduto al turista.
Non mancano comunque anche delizie salate!!!!