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Una carriera spezzata.

Creato il 10 dicembre 2010 da Enricobo2
Non è mai troppo tardi per dare una sterzata di 180 gradi alla propria vita. Spesso si dice che ci vuole coraggio, per altri è questione di curiosità. Però buttarsi in una cosa nuova è stimolo, è passione, è vivacità di pensiero. Poi per un tuttologo, ça va sens dire, se una cosa non l'hai mai fatta, questo è già di per sé un incentivo irresistibile. E poi diciamola tutta, dentro di me questa passione ci deve essere sempre stata, sebbene abbia dovuto rinunciare alla carriera di ballerino troppo precocemente e poi anche a quella di suonatore (mi ero accorto che quello che suonava la chitarra era l'unico che alla fine non limonava, quando si spegnevano le luci), il mondo dello spettacolo ha sempre esercitato su di me un fascino inconfessato.
Certo, lo so bene, per certe cose devi esserci portato, il fisico ha un suo ruolo fondamentale, ma anche la passione fa la sua parte e dalla mia c'è una naturale ed istrionica capacità di porsi che ha dominato anche la mia vita di lavoro, la mia ben nota maschera tragica, la pur sempre importante ed indispensabile conoscenza dei classici. Inoltre la vicinanza e gli insegnamenti che mi ha inconsciamente trasmesso l'amico Nunzio nelle nostre frequentazioni ad Honk Kong, da cui si intuiva il suo futuro già tracciato di attore e regista, e stiamo parlando di uno che ha calcato le scene di Broadway, non so se mi spiego (anzi date un'occhiata al suo sito), possono ben avere giocato un ruolo importante, rimanendo a lungo sottotraccia nel subconscio, ma permeando poi insindacabilmente l'attitudine al proscenio. Possiamo dunque affermare, senza timore di essere tacciato di immodestia, che il metodo Stanislawsky ha per me, ben pochi misteri.
Dunque questa mattina il dado è stato tratto e mi sono presentato al casting per la fiction risorgimentale Violetta, un lavoraccio di dozzina che si sta per girare nella Cittadella di Alessandria, una ennesima opera di bassa macelleria che infesterà il piccolo schermo di qualche TV commerciale. Dovevano mettere insieme un gruppo di un'ottantina di comparse per fare la folla di una manifestazione e forse anche i carcerati rinchiusi nelle segrete. In primis necessitavano, come da volantino, uomini dai venti ai sessanta con barba e baffi. Io, invero, avevo già un po' barato sull'età, ma quando l'ardore dell'arte spinge, ci vuol altro.
Ho riempito il mio bravo modulo con i dati e le misure; alla voce taglia ho messo uno speranzoso 58 e ho consegnato il tutto ad una cortese signorina con macchina fotografica che dopo avermi squadrato mi dice, tra il serio ed il faceto, che non hanno costumi oltre la taglia 50. Avete capito ? Scartato perchè troppo grasso! Se questa non è discriminazione son so più cosa dire. Così si infrange miseramente la mia entrée nel rutilante mondo dello spettacolo. Mi toccherà cominciare seriamente questa dieta, se no, mi sa che non mi prendono neanche a fare la velina.
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