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Una casa su Marte, nel 2012…

Creato il 01 agosto 2011 da Tnepd

Una casa su Marte, nel 2012…

Una casa su Marte, nel 2012…

Utilizzare gli elementi presenti nel suolo di Marte, della Luna o di un asteroide per fabbricare mattoni per costruire strutture abitabili e nuove tecnologie per ottenere dall’atmosfera e dal suolo tutti gli elementi indispensabili alla sopravvivenza dell’uomo, dall’aria al cibo: sono i due brevetti italiani che guardano al futuro dell’esplorazione spaziale. E se questo nuovo interesse per lo spazio da ‘colonizzare’ fosse una conseguenza di timori per gli scenari catastrofici che potrebbero verificarsi sulla Terra, magari nel 2012…?

Fuggire da un pianeta devastato per rifondare l’umanità dalle colonie sui pianeti limitrofi, non è forse questa la trama di decine di film tra cui il famoso 2012 di Emmerich? Tornando alla questione da un lato tecnico, i brevetti sono entrambi il risultato del progetto Cosmic, il primo progetto italiano finanziato dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) con 500.000 euro nel settore dell’esplorazione spaziale umana, ha detto il responsabile del progetto Giacomo Cao, del dipartimento di Ingegneria chimica dell’università di Cagliari.

Obiettivo del primo brevetto, depositato da università di Cagliari e Asi, ”e’ costruire sul posto strutture capaci di proteggere gli astronauti da meteoriti e raggi cosmici e di offrire loro un ambiente in cui vivere e lavorare”, ha spiegato Cao. Il primo passo consisterà nel portare su Marte, ma anche sulla Luna o su un asteroide, pannelli solari e impianti per estrarre dal suolo gli elementi utili a costruire veri e propri “mattoni” da assemblare per costruire strutture abitabili.

Il secondo brevetto, depositato da università di Cagliari, Asi e Centro di ricerca, sviluppo e studi superiori in Sardegna (Csr4), riguarda invece soltanto l’esplorazione di Marte: prevede, ha spiegato Cao, lo sfruttamento dell’atmosfera e del suolo di Marte per produrre tutto ciò che è indispensabile alla sopravvivenza degli astronauti (dall’aria all’acqua potabile, ad alghe destinate al nutrimento) e alle loro attività (strutture abitabili, impianti per produrre propellenti e fertilizzanti). Saranno questi progetti a salvarci dalla fine del mondo?


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